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venerdì 21 settembre 2018

Commento alla scrittura di Giovedì 20 Settembre 2018:



Sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli 

(Atti 20:30)

Estratto del commmento: """[...] Costantino convocò il Concilio di Nicea, in seguito al quale Ario, un sacerdote dissidente, fu mandato in esilio per essersi rifiutato di accettare l’idea che Gesù fosse Dio [...] Nonostante questo, c’erano ancora alcuni cristiani unti simili a grano: facevano del loro meglio per adorare Dio"""


Facciamo il punto su alcuni aspetti.



Ario aveva capito una verità fondamentale e molto importante (una verità che oggi sbandieriamo come nostra ma è evidente che non lo è, come anche altre..). Ad ogni modo la chiesa a cui apparteneva ha preferito, ottusamente, mettere a tacere con la forza un'opinione piuttosto che rivedere un suo dogma alla luce delle scritture.
E' evidente che Geova non ha mai benedetto nè approvato un modo di fare del genere.

Riportiamo tutto alla situazione dei testimoni di Geova odierni, quella che viviamo sulla nostra pelle.

I nostri fratelli del CD non pretendono assolutamente di essere considerati nè infallibili nè ispirati, ma fratelli che si lasciano guidare dallo spirito. 
Riconosciamo infatti che con il tempo alcuni importanti cambiamenti ci sono stati. Si può discutere sulle tempistiche, sui modi o sulle ragioni (ci sono stati atteggiamenti un pò mutevoli su vari aspetti) ma nel corso del tempo alcune cose sono cambiate, spesso verso una migliore aderenza verso le scritture.
Tutto questo costituisce un'enorme responsabilità: non ignoriamo nè sottovalutiamo i loro sforzi.
E riconosciamo che nell'ambito della predicazione si sta davvero facendo molto, Geova ne renderà sicuramente merito.


Ma nell'organizzazione notiamo spesso che si va a due velocità. 



Se i cambiamenti riguardano solo disciplinare la "base" o la sfera economica, allora si trova una base scritturale (a volte anche un cavillo o una sfumatura di significato è sufficiente) e si fa tutto in quattro e quattr'otto, e la "base" deve solo seguire: basta vedere come sono stati "ricollocati" velocemente numerosi PS e beteliti, oppure come si aprono velocemente nuove cassette, o si cambiano disposizioni quando si rischiano sanzioni. 
Anche qui nulla di male: se per decisioni sbagliate nel passato o consuetudini è necessario correggere allora si deve decidere e agire. E spesso c'è più di un modo di fare le cose e non è detto che ce ne sia uno più giusto di un altro; questi fratelli si sono assunti questo carico e quindi prendono certe decisioni, con anche la responsabilità che queste comportano.

Sarebbe bello vedere la stessa rapidità e decisione quando la "base" manifesta un malessere a causa di un'intendimento o di una direttiva che magari non trova solida conferma nella scritture e che, di conseguenza, possono creare perplessità o peggio creare sofferenza.



Il CD del passato (se così si può chiamare) lo faceva! 
Vedi Atti 6:1-8


Purtroppo in casi dove non c'è di mezzo il vile denaro o dove non si tocca "qualcuno che conta" ci vogliono anni o decine d'anni... e in quei casi le scritture, chissà perchè, non costituiscono base valida per intraprendere qualsivoglia azione e si tratta tutto con "apetta Geova".
Ricordiamoci la rapidità e la decisione con cui si è chiesto l'invio dei lettere per la situazione in Russia: si è mai fatto qualcosa di questa entità per altre nazioni dove i fratelli sono in carcere da tanto tempo? No. 


L'unica differenza è che in Russia il governo ha cominciato a confiscare tutto. E, come commentai io stesso al tempo, anche nella circolare con cui si chiedeva l'invio delle lettere si dava risalto al rischio di confisca dei beni in primo luogo e solo poi all'incolumità dei fratelli. Sarebbe stato meglio dire: "prendete tutto ma lasciate stare i nostri fratelli". 
Invece no: a loro ci penserà Geova, per le cose materiali invece dobbiamo fare qualcosa.

Ora, non essendo la congregazione un ordine militare, non esiste (o non dovrebbe esistere) una catena di comando. 
Non è che siccome non sono anziano allora questo mi impedisce di dare consigli (sempre con una base scritturale) a chi lo è o avere opinioni sull'operato. Non esiste il concetto di grado, di sottoposto, di ordine, ecc... ma, come ci ha insegnato Cristo, tutto segue il corso dell'amore perchè siamo tutti fratelli. L'organizzazione deve servire i fratelli, non viceversa. 

Quindi come è successo in passato potremmo lecitamente chiedere ragione di certi comportamenti.
Nell'episodio di Atti 6 "I giudei di lingua greca cominciarono a mormorare contro i giudei di lingua ebraica, perché le loro vedove erano trascurate..". Vi immaginate se gli anziani del tempo avessero rimproverato i fratelli greci dicendo "Stai mormorando contro Geova e la sua organizzazione, sei un Cora. Stai minando l'unità della congregazione. Se c'è qualcosa che non va tienitelo per te, studia, prega, vai in servizio e aspetta Geova." 
Eh no, non è andata proprio così, con buona pace dei tanti "cavalieri".



Quindi se noto una situazione anomala, posso chiedere lecitamente spiegazione.



Domandiamoci: cosa succede oggi se un fratello, scritture alla mano, osa dissentire o argomentare anche solo riguardo ad un minimo aspetto organizzativo? Se non ritratta (o forse meglio usare il termine "abiura" di Galileiana memoria) viene espulso.. in esilio.
Figuriamoci poi se l'aspetto su cui discute è una questione dottrinale. 
Non si parla di chi vuole screditare tutto a prescindere, non stiamo parlando di loro: si parla di buoni cristiani che sinceramente che non si riconoscono in alcuni regole o direttive dell'organizzazione (che non è Geova, ricordiamolo, ma è un insieme di persone che si impegnano a seguire la volontà di Geova, e per ammissione stessa del CD non sempre alla perfezione, come è naturale, nessuno si aspetta di più)



Questa autoprotezione non è scritturale! 


Non poter mettere in discussione lo status quo è stata la causa delle derive delle principali confessioni cristiane, come dice la scrittura di oggi... e lo diciamo continuamente agli altri e non lo facciamo valere per noi? Romani 2:21

Perchè bocciare ogni critica come un tentativo di divisione?
Perchè sui singoli si deve per forza legiferare anche su cose di minimo interesse, ma sulle questioni organizzative (che potenzialmente possono fare molti più danni se non sono in armonia con i principi biblici) si deve aspettare Geova?
E' chi critica che crea divisione oppure chi emana e protegge a tutti i costi la direttiva oggetto della critica?
Davvero si pensa che tutti quelli che dissentono vogliono crearsi una religione a parte?
Accettare passivamente ogni comando umano ci rende cristiani migliori?
Se i nominati per esserlo sono costretti a essere Yes Man, miglioreranno le loro capacità come pastori o saranno per sempre semplici esecutori, come militari al fronte (e prima o poi ci rimettono la pelle)? 
A forza di far tacere la nostra coscienza per ubbidire a comandi umani, non si rischia che essa diventi insensibile? 1 Timoteo 4:1,2
Si vuole ottenere un popolo che segue senza fiatare capi umani (per loro stessa ammissione non ispirati e quindi fallibili) o che segue i principi biblici applicandoli secondo la propria coscienza?
Quale dei due sarà accetto a Geova e Gesù?

Comunque noi Consapevoli, come dice il commento riportato in alto, "facciamo del nostro meglio per adorare Dio"



Da KK


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