Abbiamo ricevuto una lunga mail titolata “La Rabbia” scritta dal nostro caro fratello e lettore: Capitan Harlock, uno sfogo interiore decisamente forte che raccogliamo e facciamo nostro non perché siamo d’accordo con le sue conclusioni (caro fratello ti siamo vicini perché soffriamo con te e lottiamo con te perché torni di moda l’onestà nella congregazione) ma perché purtroppo sono le tristissime situazioni che rispecchiano la realtà vissuta da moltissimi fratelli e sorelle nelle congregazioni e nell’intera organizzazione.
Sappiamo che il gregge si sta disperdendo mentre i pastori (anziani) incuranti delle loro responsabilità, circondati dal lusso e dai piaceri sono occupati nella ricerca della GLORIA e della CONSIDERAZIONE riversando tutte le attenzioni verso se stessi, ignorando i veri BISOGNI delle pecore e degli agnelli appartenenti a Geova. Oggi nell’ovile (congregazioni) vi sono molte pecore magre, ferite, malate, affaticate, oppresse, disorientate, mancanti di fede. Alcuni pastori, fra cui un certo tipo di anziani egoistici e crudeli (i cavalieri della fede) hanno portato a conseguenze estreme e disastrose la fede di tanti fratelli e sorelle con assurde regole farisaiche severe e prive di amore, che l'organizzazione ha mirabilmente consigliato e incoraggiato a perseguire a scapito dei precetti di tenero amore celebrato nel Testo Sacro, un amore tenero assoluto, mite, non pregiudizievole da parte del Pastore per la sua pecora.
Geova ha determinato di soccorrere le sue pecore da questo certo tipo di “predicatori del giovedì e della domenica”; solo Lui ha dato potere al suo figlio Gesù Cristo di prendere, raccogliere e curare i bisogni individuali dell’intero gregge. Cristo quindi è il solo Pastore che saprà pascere il gregge affidatogli dal Padre. Questo è l’incoraggiamento che noi del blog ti diamo di cuore caro Capitan Harlock, e come da te chiesto pubblichiamo la tua mail.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
“La Rabbia”
Il titolo dice già tutto. Quello che mi tormenta e che non mi fa dormire la notte è proprio un sordo senso di rabbia che mi sento sempre nello stomaco, in ogni momento del giorno.
Sono nato da genitori TdG, e quindi indirizzato da subito a seguire i comportamenti canonici. Ma ricordo che a me piaceva, mi piaceva stare con i fratelli, giocare con i nostri amichetti, ero diverso a scuola, ma ero anche convinto di fare la cosa giusta. Ero zelante da bambino, parlavo di Dio a tutti quelli che incontravo. Con il tempo il mio carattere irrequieto è venuto fuori, ma ho sempre continuato, con alti e bassi a seguire la via della "verità". Questa via ci porta inesorabilmente a mettere Dio e i TdG al primo posto in ogni scelta che fai nella vita, inutile negarlo, si viaggia tutti su un binario prestabilito, dove ogni deviazione è peccato, debolezza, reca dolore a Dio e ai fratelli.
E con questa vità indirizzata da qualcun altro, mi sono confrontato fino adesso, che ho 45 anni, e da un paio di anni circa ho aperto gli occhi e trovato la consapevolezza che prima non avevo. All'inizio ho pensato che tutti si sbaglia, chi ha responsabilità sbaglia anche più spesso, ma che valeva la pena resistere perchè comunque, questa era la verità, nonostante il comportamento del CD. (mi riferivo agli scandali di pedofilia).
Poi invece, una volta tolto il velo dagli occhi, ho visto le cose in modo diverso. Ho trovato inconciliabili con quello che si è sempre predicato, alcuni atteggiamenti vergognosi, come essere osservatore all'ONU e condividerne gli ideali, proprio nei momenti in cui tutti si studiava il libro di rivelazione con la bestia scarlatta disegnata in ogni angolo, essersi iscritti successivamente all'OSCE, pagare milioni di euro di risarcimenti per pedofilia e non dire niente, sperperare soldi per fare la vita lussuosa a persone che ti predicano la modestia e l'occhio semplice, fino a profezie inventate, scritture distorte per mantenere intatti i privilegi di pochi e spremere la "fratellanza" mondiale.
Ed è qui che mi è montata la rabbia, la rabbia non per essere stato preso in giro, ma per ritrovarmi a 45 anni a vivere una vita che non è la mia, ad aver fatto rinunce assurde per correre dietro al nulla. Aver lasciato un lavoro ottimamente remunerato, per fare l'operaio e avere più tempo per il regno, aver lasciato andar via la ragazza che era l'amore della mia vita, alla quale penso ancora ogni sera, solo perchè non era una sorella. Aver sposato una brava sorella, sentendomi dire che l'importante era amare dio insieme, per poi accorgermi con il tempo, che le cose che contano sono molte altre, e sopportare una situazione penosa, sfibrante per entrambi, crescere due bambini in una casa dove non c'è amore, ma al massimo tolleranza della presenza l'uno dell'altro. Aver perso amici, uno in particolare, che si dissociò e al quale ero legato come un fratello, ma che per i motivi noti ho da allora smesso totalmente di frequentare, buttando via un rapporto ed una affinità che non ho mai ritrovato con nessuno. E per cosa poi? Per una fratellanza finta che appena rallenti le presenza alle adunanze spariscono tutti come quando scoreggi in ascensore?
..... Per incrociare i fratelli per strada e vedere che fanno finta di guardare il telefono per non salutarti, perchè uno che salta 2 mesi di adunanze è un poco di buono?
Per vedere i tuoi genitori e i fratelli carnali che scuotono la testa in segno di disapprovazione e nemmeno ti stanno a sentire, perchè contraddire lo schiavo fedele e discreto è più pericoloso di uno starnuto di un malato di Ebola?
MI dispiace, ma non ce la faccio. Ogni domenica mi prefiggo di tornare in sala, ed ogni domenica mi viene male al solo pensiero. Perchè per carattere non so fingere, non riesco a far finta che vada bene quando ho l'inferno dentro. Una volta, avevo combinato un casino, ma lo sapevo solamente io, arrivo in sala, un anziano mi manda sul podio al volo per fare la preghiera...io ho iniziato, ma poi a metà mi sono fermato e sono sceso perchè non mi sentivo degno di rappresentare una congregazione in una cosa così sacra come una preghiera. Successe il finimondo...comitato, segnatura, silenzio imposto per oltre 2 anni e ogni privilegio revocato.
E ancora oggi, non mi sento più di mettermi quella cravatta che mi identificherebbe come uno dei TdG. Non ce la faccio proprio a fare sorrisi, strette di mano, a sentirmi dire "in settimana di prendiamo un caffè", "vediamo di uscire un sabato di questi", oppure "Una sera usciamo insieme a fare una passeggiata" cose che mi ripetono da anni, ma mai che nessuno poi l'abbia fatto davvero.
Mi dispiace, ma io getto la spugna e riprendo in mano la mia vita, le mie passioni e le mie voglie. Una volta aperti gli occhi non posso far finta di niente, non posso dedicare un attimo ancora ad una organizzazione commerciale che ha usato Dio e la buona fede di milioni di persone per creare un impero economico basato sul niente. Ho buttato via tutte le cravatte, non ho più bisogno del collare. Adesso vado dove voglio io. Arrabbiato fino al midollo, ma libero.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
I Vostri commenti sono tutti molto graditi, al fine di incoraggiare il fratello Capitan Harlock a resistere nella sua corsa per la salvezza della fede.
Gli amministratori del blog.
_______________________