La Bibbia trattando l'argomento espulsione dice :
1Corinzi 5 Nuova Diodati
dal sito laparola.net
1 Si ode dappertutto dire che tra di voi vi è fornicazione, e una tale fornicazione che non è neppure nominata fra i gentili, cioè che uno tiene con sé la moglie del padre. 2 E vi siete addirittura gonfiati e non avete piuttosto fatto cordoglio, affinché colui che ha commesso una tale azione fosse tolto di mezzo a voi. 3 Ora io, assente nel corpo ma presente nello spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha commesso ciò. 4 Nel nome del nostro Signore Gesù Cristo, essendo riuniti assieme voi e il mio spirito, con il potere del Signor nostro Gesù Cristo, 5 ho deciso che quel tale sia dato in mano di Satana a perdizione della carne, affinché lo spirito sia salvato nel giorno del Signor Gesù. 6 Il vostro vanto non è buono. Non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? ......... 9 Vi ho scritto nella mia epistola di non immischiarvi con i fornicatori, 10 ma non intendevo affatto con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari, o con i ladri, o con gli idolatri, perché altrimenti dovreste uscire dal mondo. 11 Ma ora vi ho scritto di non mescolarvi con chi, facendosi chiamare fratello, sia un fornicatore, o un avaro o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un ladro; con un tale non dovete neppure mangiare. 12 Tocca forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? 13 Ora è Dio che giudica quelli di fuori. Perciò togliete il malvagio di mezzo a voi.
Notiamo molti aspetti curiosi che non collimano con il nostro attuale metodo di procedere.
1) Paolo non parla con gli anziani e non cita nessun corpo degli anziani di Corinto. Come potete notare da soli, al capitolo 1 la sua lettera è indirizzata a tutti i fratelli, all'intera congregazione. Oggi le direttive non seguono questo modello. I casi vengono trattati in segreto tramite comitati giudiziari composti da soli anziani. Paolo nella lettera ai Corinti non fa menzione di questa procedura odierna, ma si rifà alla procedura di Matteo 18 dettata da Gesù.
2) al versetto 3 Paolo dice che lui ha già giudicato quel peccatore , deve essere espulso. Non menziona nessun comitato giudiziario.Sembrerebbe un ordine perentorio di un apostolo
3) al versetto 4 incoraggia la congregazione a riunirsi per espellere il peccatore, ancora una volta non si accenna ad alcun comitato giudiziario, ma parla all'intera congregazione . Evidentemente Paolo aveva bisogno del voto dell'intera ekklesia per procedere, almeno così sembra non ne sono certo, perché lui aveva già deciso per l'espulsione .
4) dal versetto 9 al 13 Paolo dice alla congregazione di cessare di mischiarsi con i fratelli che vengono espulsi per grave inadempienza morale non dovevano neppure mangiarci insieme. Ovviamente era un principio generale,si riferiva alla relazione di fratellanza non voleva stabilire una regola immanente e totalitaria. Non si applicava alla famiglia e neanche alle occasioni generali di vita. Non era una regola imposta, regolata da un controllo severo da parte della congregazione, Paolo emana solo un modo di trattare chi è un peccatore sfacciato.
Paolo non fa nessuna menzione di togliere il saluto formale o di educazione ad un fratello di questo genere, non gli passava nemmeno per la mente una cosa del genere. Non voleva stabilire regole farisaiche o entrare a gamba tesa nella sfera di decisioni personali su comuni aspetti della vita .
5) Agli ultimi versetti Paolo rammenta loro ( non agli anziani, ma a tutti fratelli e sorelle) che sono giudici, essi come ekklesia riunita devono giudicare questi gravi casi di condotta. Ovviamente Paolo non dice che i cristiani devono stare a giudicare i propri fratelli ergendosi da tutori dell'ordine, ma si riferisce a casi scandalosi di comportamenti sfacciati contro la morale, condannati anche da persone fuori della congregazione.
Secondo Paolo chi fa da giudice non è l'anziano singolo, un corpo di anziani o un fantomatico comitato giudiziario, bensì l'intera ekklesia la decisione finale è stata data ad essa e non ad un clero di preti o anziani.
In vista di quanto insegnano le Scritture
propongo la seguente riforma biblica.
Eliminazione entro 3 anni dei comitati giudiziari.
Disassociazione decisa dalla congregazione per mezzo di voto per alzata di mano, senza processi ne udienze ne interrogatori.
Stabilire una prassi che non mini la privacy approvata dai fratelli e in armonia con la legge di Cesare.
Eliminazione delle regole ostracizzanti tipo : Non salutare un disassociato, non parlarci ecc..ecc.... va solo troncato il rapporto di fratellanza non di umanità. Lo tratteremo come una persona non testimone con benignità, educazione, amorevole benignità, discrezione, rispetto e altre buone qualità che mostriamo tutti i giorni con le persone del vicinato o che incontriamo nella giornata.
Non ci svagheremo insieme con lui solo perché cerchiamo di fargli capire che sta sbagliando e lo invitiamo a riconsiderare la sua posizione.
E per ultimo ristabilire il peccatore appena cambia condotta, senza aspettare i tempi da burocrazia altezzosa, come minimo sei mesi, un anno o roba del genere. La seconda lettera di Paolo ai corinti fu scritta solo 6 mesi dopo e nonostante il caso fosse grave incoraggia la congregazione a riaccogliere il fratello pentito.
Speriamo che riusciamo a migliorarci come congregazione mondiale.
Un abbraccio a tutti i fratelli e sorelle che ancora sperano nel nuovo ordine mondiale
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