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lunedì 29 aprile 2024

Serie - Riflessioni inviate anche ai singoli membri del corpo direttivo. Ci fidiamo del modo di agire di Geova? Parte 2

 

W Febbraio 2022 - ARTICOLO DI STUDIO 6

2° Parte

FIDIAMOCI DI GEOVA QUANDO RICEVIAMO ISTRUZIONI


Par.7 
"Senz’altro siamo assolutamente convinti che Geova fa sempre ciò che è giusto. Quello che potrebbe riuscirci difficile invece è fidarci degli uomini che lui usa. Potremmo chiederci se nell’organizzazione di Geova chi ha un certo grado di autorità segue veramente le istruzioni di Geova o se invece agisce di propria iniziativa. Nei tempi biblici alcuni potrebbero aver pensato la stessa cosa. Ritorniamo agli esempi del paragrafo 3. Un parente dell’uomo che fu ucciso per aver infranto la legge sul sabato avrebbe potuto chiedersi se, prima che venisse emessa la condanna a morte, Mosè avesse davvero consultato Geova. E un amico di Uria l’ittita, la cui moglie aveva commesso adulterio con Davide, avrebbe potuto concludere che Davide avesse abusato della sua posizione di re per sfuggire alla punizione che meritava. La questione è semplice: non possiamo dire di fidarci di Geova se non ci fidiamo degli uomini che lui usa per guidarci, uomini di cui lui si fida".


Quando si comunica, perché è importante contestualizzare 
e non essere categorici?


Lo spiego con un fatto di cronaca.Una famiglia viene aggredita nella propria abitazione da un malvivente, dopo averli immobilizzati; inizia a molestare sessualmente la moglie e la figlia con l’intento di stuprarle per poi ucciderli tutti. Il capofamiglia riesce a liberarsi, vi è una colluttazione, il malvivente ricevere una spinta, sbatte la testa su uno spigolo e muore. Immaginiamoci ora che stiamo dando testimonianza a questa famiglia con un fratello del Corpo Direttivo, e tra pianti e lacrime i tre componenti della famiglia ci raccontano la vicenda.
Dopo averli ascoltati, il fratello del Corpo Direttivo, rivolgendosi al capofamiglia dice: “la questione è semplice, tutti coloro che uccidono incombono nella disapprovazione di Geova e questo è il pensiero del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova”.


Non sarebbe una follia esprimersi in tal modo? Nei tribunali, i bravi giudici valutano attentamente diversi fattori prima di emettere un verdetto, ad esempio, le circostanze, cosa ha causato il malvivente e qual era il suo intento, i motivi di chi ha procurato la morte, il passato delle persone implicate.
Come ci sentiremmo se fossimo al posto di quel capofamiglia e il giudice non dovesse tenere conto di ciò, e si concentrasse solo sul fatto che il malvivente è morto a causa della nostra spinta?


Da ciò possiamo comprendere che non è ragionevole “fare di tutta l’erba un fascio”, ogni situazione va valutata a sé. È Geova il giudice della terra e non gli esseri umani imperfetti che hanno la tendenza a giudicare gli altri: questo vale anche per i fratelli del Corpo Direttivo. Geova ha dotato le sue creature con il libero arbitrio, concedendo di prendere le loro decisioni entro i principi biblici.
Quindi, coloro che hanno fiducia nella disposizione degli anziani e in coscienza non hanno più fiducia in alcuni di loro, possono mantenere una buona coscienza davanti a Dio.

Per non essere inflessibili dobbiamo avere un’opinione umile delle proprie capacità.


Omicida involontario - Numeri 35.


Geremia 11:20 “Ma Geova degli eserciti giudica con giustizia, ed esamina i pensieri più profondi e il cuore”.


w10 15/4 p. 15 “Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro?” (Rom. 14:4) La domanda di Paolo ricordò loro l’importanza di accogliersi gli uni gli altri e di lasciare il giudizio nelle mani di Geova. Se siamo inclini a esprimere giudizi affrettati su decisioni prese dai nostri fratelli in questioni di coscienza, faremmo bene a porre a noi stessi la domanda che Paolo rivolse ai romani.
w99 15/6 p. 11 “Avete la tendenza a esprimere giudizi categorici su ciò che dicono o fanno considerandolo o giusto o sbagliato, o bianco o nero, come se non esistessero altri colori o sfumature?”


Svegliatevi del 22/5/1990, pp. 12-14 intitolato: “Cinque comuni errori di logica: Non cadeteci!”, “screditare la persona, far valere il peso dell’autorità, seguire la corrente, offrire una sola alternativa, approccio semplicistico”. 
w01 15/12 p. 26 “Il fratello Pierce ha inoltre esortato la classe a non sostenere in modo dogmatico i punti di vista personali per non ostacolare la loro “facoltà di ragionare”.


Come mai non avete tenuto conto di ciò che dice la Bibbia e delle vostre precedenti comunicazioni?







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domenica 28 aprile 2024

Serie - Riflessioni inviate anche ai singoli membri del corpo direttivo. Fidiamoci di Geova quando riceviamo istruzioni Parte 1


Premessa



Gesù, il nostro modello, ha dimostrato di preoccuparsi profondamente dell’effetto che le sue parole potevano avere sugli altri e si assicurava che giungessero alle giuste conclusioni. Quindi, a sua somiglianza, proviamo a chiederci: “che effetto stanno avendo alcune vostre comunicazioni sul modo di pensare dei fratelli e sui loro sentimenti?

w88 1/9 p. 15 par. 9 Ci interessa vederci come ci vedono gli altri, specialmente come ci possono vedere Dio o Satana? È necessario essere onesti nell’analizzarsi a fondo e voler veramente cambiare. È molto facile ingannare sé stessi. (Giacomo 1:23,24) Quante scuse troviamo a volte per giustificare la nostra condotta! (Confronta 1Samuele 15:13-15, 20, 21,24). E quant’è facile dire: “Si sa, nessuno è perfetto!” Satana questo lo sa molto bene, si approfitta della nostra imperfezione. (2Samuele 11:2-27)

Quando comunichiamo, è fondamentale riconoscere che non dobbiamo: “eludere, violare i principi biblici; impartire degli insegnamenti, istruzioni, consigli senza una base scritturale con esaustive, chiare e logiche spiegazioni; entrare nelle questioni personali; non rispettare e giudicare la coscienza e i diritti fondamentali degli altri di decidere entro i principi biblici; comunicare in modo imparziale, dogmatico, contradditorio, ambiguo, ipocrita e non veritiero”.
È basilare riconoscere che i fratelli hanno dedicato la loro vita a Geova e considerano la sua Parola ispirata come l’unica autorità assoluta. Il cibo spirituale che proviene dall’organizzazione di Geova li aiuta a comprenderla solo a condizione di quanto sopra elencato.



Ci fidiamo del modo di agire di Geova?



W Febbraio 2022 - ARTICOLO DI STUDIO 6

1° Parte

FIDIAMOCI DI GEOVA QUANDO RICEVIAMO ISTRUZIONI



Par.7 "Senz’altro siamo assolutamente convinti che Geova fa sempre ciò che è giusto. Quello che potrebbe riuscirci difficile invece è fidarci degli uomini che lui usa. Potremmo chiederci se nell’organizzazione di Geova chi ha un certo grado di autorità segue veramente le istruzioni di Geova o se invece agisce di propria iniziativa. Nei tempi biblici alcuni potrebbero aver pensato la stessa cosa. Ritorniamo agli esempi del paragrafo 3. Un parente dell’uomo che fu ucciso per aver infranto la legge sul sabato avrebbe potuto chiedersi se, prima che venisse emessa la condanna a morte, Mosè avesse davvero consultato Geova. E un amico di Uria l’ittita, la cui moglie aveva commesso adulterio con Davide, avrebbe potuto concludere che Davide avesse abusato della sua posizione di re per sfuggire alla punizione che meritava. La questione è semplice: non possiamo dire di fidarci di Geova se non ci fidiamo degli uomini che lui usa per guidarci, uomini di cui lui si fida".


È lodevole che desiderate accrescere nei fratelli la fiducia in coloro che hanno un certo grado di autorità.
La disposizione degli anziani è scritturale e amorevole.Vi faccio notare che, mentre in molti articoli della Torre di Guardia, vengono rispettati dei parametri scritturali e di comunicazione, in questo articolo essi sono lacunosi.
Seguono delle osservazioni a sostegno della mia affermazione. Non vi è nessun passo biblico a sostegno di ciò che viene sostenuto. Ci sono asserzioni perentorie, prive di contestualizzazione. Si giudica gli altri in questioni di coscienza.

Questo modo di comunicare 
può causare sensi di colpa ingiustificati;
 inoltre ostacola la facoltà di ragionare.


Le opinioni personali sono presentate come dogmi. Sono le qualità spirituali che valgono agli anziani la fiducia della congregazione. Anche in questa rivista, riconoscete che, a motivo dell’imperfezione si commettono degli errori; quindi le istruzioni, i consigli e insegnamenti del Corpo Direttivo, potrebbero essere il vostro punto di vista, non quello di Geova. È razionale porsi la sopraelencata domanda in quanto gli uomini che Geova impiega sono imperfetti, e le numerose testimonianze e altrettanto i fatti verificati dalle filiali di tutto il mondo rivelano che nell’organizzazione di Geova chi ha un certo grado di autorità non segue sempre le istruzioni di Geova e agisce di propria iniziativa.

Geova viene descritto come una persona categorica, che ha sempre incondizionatamente fiducia in chi ha un certo grado di autorità, indipendentemente dalla loro condotta, da come trattano gli altri. È una comunicazione che non trasmette onestà, verità, amore, empatia, umiltà e fiducia negli altri.



Ilresiliente191428 aprile 2024 alle ore 08:09




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venerdì 26 aprile 2024

Serie - Riflessioni inviate anche ai singoli membri del corpo direttivo.

 

Trasferimenti/raccomandazioni




Dei fratelli si trasferiscono di congregazione e vengono raccomandati. Nella lettera di trasferimento vi sono delle informazioni non positive, ciò è stato fatto anche sotto la voce: “questioni confidenziali”.

I nuovi corpi degli anziani dopo avere esaminato la lettera di trasferimento incaricano degli anziani di telefonare, scrivere, di incontrarsi di persona con degli anziani dove provengono i fratelli per avere dei chiarimenti, anche su questioni irrilevanti.
A volte l’iniziativa è stata presa dal comitato di servizio.
Infine, i corpi degli anziani si scaricano a vicenda la responsabilità dicendo: “noi l’abbiamo raccomandato e per noi la questione è chiusa”; “noi l’avremmo raccomandato al sorvegliante se non vi erano scritte delle cose negative”.

I fratelli delle sopraelencate esperienze, oltre a non essere mai stati consigliati, erano ignari di ciò che hanno scritto sul loro conto (non sono mai stati ascoltati per dare la loro testimonianza). È inevitabile che si sono sentiti traditi, pugnalati alle spalle, trattati ingiustamente. Spesso e volentieri i sopraindicati fratelli vengono bollati dagli anziani e non raccomandati per diversi anni perché tengono fede al contenuto della lettera e sono considerati e trattati con diffidenza.


Procedure che consentono alle opere della carne, come vendetta/tradimento, di proliferare tra i nominati



Questa procedura consente di manifestare uno spirito di vendetta. Questi tradimenti sono una mancanza di lealtà.

Salmo 55:12-14 “Non è un nemico a insultarmi, altrimenti lo sopporterei; non è un avversario ad attaccarmi, altrimenti mi potrei nascondere da lui. Ma sei tu, un uomo come me, mio amico e mio intimo conoscente. Ci legava una stretta amicizia; andavamo alla casa di Dio con le folle”.

Le sopraelencate esperienze sono una rappresentanza delle molte e ordinarie testimonianze surreali, nonché fatti accertati dalla filiale. Portando all’attenzione il contenuto della lettera di coloro che si trasferiscono non si violerebbe nessun principio biblico, ne leggendo la lettera, così facendo tutti possono imparare l’importanza di essere onesti, leali e non si darebbe adito alle consuete opere della carne.

Questa procedura consente di manifestare uno spirito di vendetta. Questi tradimenti sono una mancanza di lealtà.

Matteo 11:19 “Comunque, a dimostrare che la sapienza sia giusta sono le sue opere”.




Ilresiliente191418 aprile 2024 alle ore 21:07





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mercoledì 24 aprile 2024

Serie - Riflessioni inviate anche ai singoli membri del corpo direttivo. Menzogne

 Menzogne


“Colui che odia altri lo nasconde con le sue labbra, ma dentro di sé cova falsità. Anche se parla con gentilezza, non fidarti di lui, perché nel suo cuore ci sono sette cose detestabili. Benché nasconda il suo odio con falsità, la sua malvagità sarà smascherata nella congregazione” Proverbi 26:24-26.





Questo potrebbe essere uno dei primari problemi di chi ha un certo grado di autorità, che va a braccetto con gli abusi di potere. 
Quasi tutti, come un copia e incolla per dirla secondo le parole di un competente sorvegliante, quando possono farla franca, per non perdere privilegi, l’incarico, non ammettono i loro errori, mentono, rendono falsa testimonianza, si mettono d’accordo con altri nominati, arrivano anche a mentire pur di non ricevere un consiglio.

Con il passare del tempo non sono disposti a fare un passo indietro, a dire la verità a chi è dovuto, anche quando hanno devastato la fede dei fratelli. Non si vergognano della loro abitudine di mentire. Se chiamati a un confronto, condannano decisamente la condotta per cui vengono accusati, menzionando a sostegno i principi scritturali, dicasi pubblicazioni e spiegando bene le ragioni per cui non si comporterebbero in tal modo.

Inoltre, considerano, trattano i fratelli con un atteggiamento di superiorità; usano persuasione, manifestano una parvenza di santità per essere credibili verso coloro che devono rendere conto. In questi confronti, gli anziani come un disco incantato, per dirla con le parole di un esperto sorvegliante dicono: ‘non ci ricordiamo; ci siamo spiegati male; hai capito male; non ci siamo capiti; sono sorti dei malintesi; non è vero tutto quello che dici’.


La perdita di fiducia è una conseguenza 
dell'atteggiamento menzognero dei nominati ?



Matteo 5:23, 24 “Se, dunque, porti il tuo dono all’altare e lì ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, e va via; prima fa pace col tuo fratello, e poi, una volta tornato, offri il tuo dono”.

2 Pietro 3:14 “Quindi, miei cari, dato che aspettate queste cose, fate tutto il possibile per essere infine trovati da lui immacolati, senza alcun difetto e in pace”.

Le suddette scritture, tranne casi isolati, non vengono proprio applicate dagli anziani, sorveglianti.
La perdita di fiducia negli anziani, sorveglianti, non avviene di per se quando commettono errori, errori anche gravi nei loro confronti: ‘ma perché mentono, rendono falsa testimonianza, non ammettono i loro errori’. Quando gli anziani, sorveglianti sbagliano nei confronti dei fratelli e vengono consigliati anche dalla filiale, non ammettono i loro errori ai fratelli e non chiedono scusa. Questo spirito orgoglioso e ipocrita non accresce la fiducia nei fratelli.

Non poche organizzazioni del mondo richiedono che i loro rappresentanti riconoscano anche ai diretti interessati i loro errori e porgano le debite scuse. Che reputazione si è fatta la filiale, i loro rappresentanti e i membri del Corpo Direttivo nell’ammettere i propri errori e chiedere scusa?

Romani 2:21, 22 “Tu, dunque, che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi di non rubare, rubi? Tu che dici che non si deve commettere adulterio, commetti adulterio? Tu che detesti gli idoli, derubi i templi?”

I fratelli dicono che i nominati mentono perché vivono per il prestigio e la posizione, mettendoli al primo posto nella scala dei valori a discapito della relazione con Geova e dei fratelli; così facendo non vivono l’essenza del cristianesimo che è evidente dall’amore fra noi. Barattano l’integrità mentendo pur di non perdere i loro privilegi, incarichi; viceversa, vi sono molti fratelli che non barattano la loro amicizia con Geova a prezzo delle sofferenze, torture, perdita dei beni, prigionia e la loro stessa vita.

Giovanni 12:43 “perché amavano la gloria degli uomini più della gloria di Dio”.

‘Gli occhi sono lo specchio dell’anima’, quando chiunque mente come Anania e Saffira e tanto più se recidivi è facile che gli altri si accorgano che non sono più gli stessi di prima.

Perché non trattare il suddetto argomento allo Studio Torre di Guardia come avete fatto in modo magistrale con i seguenti aspetti? w89 15/10 p. 10-15; 15-20.







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domenica 21 aprile 2024

Serie - Riflessioni inviate anche ai singoli membri del corpo direttivo. Pentimento/Comitati/Nomine

 


Pentimento/Comitati/Nomine







1) Vi sono esperienze di fratelli, dei quali il comitato giudiziario ha riconosciuto il vero pentimento, ma a motivo dello scandalo sono stati disassociati.


1 Corinti 5:13 “mentre Dio giudica quelli di fuori? “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi”.

Ks pag. 133 La decisione del comitato giudiziario non dovrà neppure essere determinata dalla notorietà del fatto.

Non è una contraddizione di ciò che si apprende dalle sacre scritture, e nelle pubblicazioni?


2) Una circolare afferma che prima di raccomandare un fratello al sorvegliante che era stato rimosso in un’altra congregazione si deve contattare il precedente corpo degli anziani per appurare se vengono sollevate delle obiezioni.

*Il precedente corpo degli anziani dove il fratello è stato rimosso, solleva delle obiezioni alla sua raccomandazione.
Vengono fatte delle telefonate, inviate lettere.Si incontrano anziani dei due corpi degli anziani e non emergono dei fatti per sollevare delle obiezioni.

Poi gli anziani di entrambe le congregazioni si incontrano con il sorvegliante dove il fratello si è trasferito, in seguito con entrambi i sorveglianti delle due circoscrizioni, infine il sorvegliante dove si è trasferito il fratello si riunisce da solo con l’intero corpo degli anziani dove il fratello è stato rimosso. Dopo molti anni il corpo degli anziani dove il fratello è stato rimosso non è più contrario alla sua raccomandazione.

Il fratello in questione e il corpo degli anziani dove si è trasferito non hanno mai saputo il motivo per cui il precedente corpo degli anziani non erano d’accordo alla sua raccomandazione.


Molte di queste storie infinite, dove si è dedicato molto tempo, rivelano assenza di compassione, ragionevolezza.
A volte questi fratelli vengono considerati, trattati alla stregua di chi ha commesso abusi sessuali sui minori.

Ulteriori spiegazioni non aiuterebbero i nominati a comprendere lo spirito di questa direttiva?







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venerdì 19 aprile 2024

Sorveglianti di circoscrizione tornerete alle vostre congregazioni nel 2024 ? Leak


Previsioni per il 2024

Il Corpo Direttivo ha deciso di eliminare l’accordo sui sorveglianti viaggianti. Tutti i sorveglianti viaggianti attualmente in servizio (sorveglianti di circoscrizione), e le loro mogli, saranno riassegnati al “campo”. Questo era il titolo di un post molto discusso su jw leaks di circa 4 mesi fa.

https://jwleaks.org/2024/01/02/jw-leaks-predictions-for-2024-no-more-traveling-overseers-circuit-overseers-and-a-major-increase-in-kingdom-hall-sales/


Altra infornazione sui sorveglianti viaggianti. 4 mesi fa è uscita un infornativa non classificata ed "anonima" su jwleaks in cui sotto forma di previsione si rilanciava la notizia che i CO sarebbero stati soppressi e riassegnati nelle congregazioni.

Al loro posto ci saranno sorveglianti coordinatori che cureranno un gruppo di congregazioni o qualcosa di simile. Sembrava una fake news poi sotto leggete cosa dice jwleaks in risposta alle perplessità dei lettori.


AGGIORNAMENTO: Grazie a tutti coloro che mi hanno contattato per chiedere chiarimenti o ulteriori informazioni sul mio ultimo post...

https://www.reddit.com/r/exjw/comments/18wisyl/jw_leaks_predictions_for_2024_no_more_traveling/

La previsione per il nuovo anno su "Niente più sorveglianti viaggianti" si basa su solide informazioni e informazioni riservate ricevute in merito all'accordo del sorvegliante di circoscrizione.

È stata espressamente avanzata una richiesta speciale per rilasciare queste informazioni nel formato presentato, ovvero come previsione JW LEAKS per il 2024, in modo da proteggere la fonte.

Mi è stato anche chiesto se il nuovo libro rivisto degli anziani, 'Pastore il gregge di Dio', che sarà aggiornato nell'aprile di quest'anno, conterrà eventuali aggiustamenti relativi ai sorveglianti di circoscrizione. Questo non lo so.




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martedì 16 aprile 2024

A CHI UN CRISTIANO DOVREBBE CONFESSARE I SUOI PECCATI?

 


Come possiamo sapere a chi sta parlando Giacomo quando incoraggia la confessione dei loro peccati? In 1:1 apprendiamo a chi è rivolta l'epistola:


1 Giacomo, schiavo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono sparse qua e là: Salve!

Le "dodici tribù" potevano riferirsi all'Israele carnale o all'Israele spirituale. (Rivelazione 7:4.8) Poiché Giacomo parla degli "anziani della congregazione" il riferimento deve essere a tutti i cristiani unti, uomini e donne, che sono membri dell'Israele spirituale. Lo stile di Giacomo mostra che in 5:16 si fa riferimento anche a tutti i cristiani unti dell'Israele spirituale, uomini e donne. In 5:16, entrambi i verbi sono 2 plurale presente imperativo medio, e di seguito è riportato un elenco di verbi in 2 imperativi plurali nella lettera di Giacomo, tutti riferiti ai membri dell'Israele spirituale:


Elenco verbi qui in questo commento di


L'elenco contiene 36 esempi di verbi in 2 persone plurale imperativo. Tutti questi verbi si rivolgono allo stesso gruppo, a quelli che in 1:2 sono chiamati "miei fratelli". Nessuna parola per "sorelle" è usata nelle lettere e nelle epistole ai cristiani. Ma la parola "fratelli" include sia uomini che donne, tutti gli unti membri dell'Israele spirituale. Ciò significa che le parole in 5:16, "confessate apertamente i vostri peccati gli uni agli altri" non si riferiscono agli anziani menzionati nei versetti 14 e 15.

Se le esortazioni di tutti i 34 verbi sono rivolte sia agli uomini che alle donne, Giacomo sta dicendo che i cristiani dovrebbero confessare i loro peccati anche alle donne? Nel 1979 i testimoni di Geova pubblicarono il libro Commentario alla lettera di Giacomo. Citerò i commenti del versetto 16 di questo libro alle pagine 206 e 207:

Questa confessione non è come una disposizione "confessionale" in cui si è visti come obbligati a comparire e confessare tutti i peccati al fine di ottenere l'assoluzione dalla colpa agli occhi di Dio. Anche se in precedenza Giacomo aveva fatto specifica menzione degli anziani di congregazione riguardo ai malati che avevano bisogno di aiuto, qui dice di 'confessare i vostri peccati gli uni agli altri', non limitando la cosa a certi componenti della congregazione. Anche se è così, è ragionevole che chi confessa i suoi peccati cerchi una persona che possa essergli di vero aiuto in senso spirituale. Oltre al desiderio di sfogarsi, desidera senza dubbio il consiglio e la preghiera di un altro. Galati 6:1, 2 parla del riaggiustamento di chi fa un passo falso e mostra che sono quelli "che hanno requisiti spirituali" che sono in grado di farlo. Gli anziani dovrebbero avere tali requisiti, e anche altri nella congregazione possono averli. Una donna, per esempio, può chiedere aiuto a una sorella cristiana, forse a qualcuno più grande di lei, come indica il consiglio di Paolo in Tito 2:3-5. Perciò la fonte dell'aiuto non è limitata a pochi; l'importante è che la persona abbia "qualifiche spirituali". Giacomo mostra che l'oggetto e il risultato di questa umile ricerca di aiuto dovrebbe essere un interesse fraterno (o fraterno) manifestato nella preghiera a Geova a favore di colui che confessa la colpa.

L'espressione "gli uni agli altri" è molto appropriata poiché tutti devono riconoscere onestamente la propria natura peccaminosa, eliminando così ogni base di orgoglio o superiorità nel rispondere ai bisogni di chi sbaglia. (Confronta Luca 18:9-14; 1 Giovanni 1:8-10). Piuttosto che superiorità, ci dovrebbe essere ovviamente un senso di compassione reciproca, ognuno con i propri difetti e debolezze. Colui che ora offre aiuto dovrebbe rendersi conto che un giorno potrebbe aver bisogno di aiuto lui stesso. Oltre a chiedere umiltà, questa aperta confessione delle colpe può anche servire da freno al peccato. Ci allontana da una vita segreta che priva l'effetto equilibrante che i consigli altrui possono fornire.


Questi sono commenti eccellenti e l'autore mostra che:

Le parole possono riferirsi a chiunque nella congregazione e non solo agli anziani.
I peccati possono essere confessati sia agli uomini che alle donne.
Le parole "gli uni gli altri" indicano che colui al quale viene confessato un peccato deve comportarsi in modo umile perché può anche aver bisogno di aiuto.
Questi commenti contraddicono le opinioni precedenti e presenti dei membri del Corpo Direttivo. La confessione dei peccati secondo Giacomo 5:16 dovrebbe essere fatta agli anziani, e non ai membri della congregazione, comprese le donne, secondo La Torre di Guardia del 1º agosto 1963, pagina 474, e del 15 luglio 1991, pagina 6. Questo è anche l'attuale punto di vista dei membri del Corpo Direttivo, come si vede nella Torre di Guardia del 15 marzo 1991, pagina 6 (sopra) e del settembre 2010, pagine 22, 23 (sotto):

Allora, quando è appropriato che i cristiani confessino i peccati gli uni agli altri? In caso di peccato grave (non ogni piccola mancanza), si dovrebbe confessare ai sorveglianti responsabili della congregazione.

La confessione dei peccati rimase un'esigenza di Dio nella congregazione cristiana nel primo secolo della nostra Èra Volgare. Giacomo, fratellastro di Gesù e uno dei principali uomini della congregazione di Gerusalemme, esortò i conservi cristiani: "Confessate apertamente i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti". (Giacomo 5:16) Che cosa, dunque, i cristiani sono tenuti a confessare, e a chi?...

Ricordate le parole del discepolo Giacomo a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza: "Confessate apertamente i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti". A queste parole Giacomo aggiunse: "La supplicazione del giusto, quando è all'opera, ha molta forza". (Giacomo 5:16) L''uomo giusto' può essere uno degli "anziani della congregazione", menzionati da Giacomo nel versetto 14. Nella congregazione cristiana ci sono spiritualmente "anziani", o anziani, nominati per assistere quelli che vogliono ottenere il perdono di Dio. No, questi "anziani" non possono assolvere nessuno dai peccati, poiché nessun uomo è autorizzato a perdonare un altro essere umano per un torto fatto a Dio. Tuttavia, sono spiritualmente qualificati per rimproverare e ristabilire una persona colpevole di un peccato grave, aiutandola a riconoscere la gravità del suo peccato e la necessità di pentirsi.— Galati 6:1.

Come ho mostrato sopra a proposito dell'uso dei verbi da parte di Giacomo, quelli ai quali si dovevano confessare i propri peccati erano i membri della congregazione, uomini e donne. Quindi, l'autore del libro ha ragione e gli attuali membri del Corpo Direttivo hanno torto.

L'autore del libro fu disassociato non molto tempo dopo aver scritto il libro. Il libro viene rimosso dai libri disponibili presso jw.org. Nell'Indice 1930-1985 ci sono molti riferimenti al libro. Ma non è possibile fare clic su questi riferimenti per vedere cosa dice il libro, come nel caso della maggior parte degli altri riferimenti. L'unico modo per sapere cosa dice il libro è se hai una copia stampata del libro. Perciò il contenuto di questo libro è qualcosa che i membri del Corpo Direttivo evidentemente vogliono nascondere ad altri.

I messagi precedenti dal sito di Furuli. Notate bene che nella biblioteca Watchtower non si può trovare il libro Commento alla lettera di Giacomo. Libro davvero straordinario che avevo studiato negli anni 80 ma che ora il CD ha eliminato.









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Serie - Riflessioni inviate anche ai singoli membri del corpo direttivo. Visite/Convocazioni



Visite/Convocazioni


“Geova detesta l’uomo … d’inganno” 
Salmo 5:6.







*Un fratello viene contattato telefonicamente da un anziano che lo invita a recarsi presso la locale Sala del Regno per fare due parole con lui, e nulla più. Il fratello si trova davanti a tre anziani che gli comunicano che è stato convocato per un comitato giudiziario.


*Un fratello viene chiamato telefonicamente dagli anziani che lo invitano a recarsi presso la locale Sala del Regno per una visita pastorale. Gli spiegano che hanno difficoltà a venire dove abita e lo rassicurano che non vi è nessun problema serio da trattare. Il fratello viene trattato con sarcasmo, deriso, vengono mosse accuse infondate, impartite opinioni personali come autorevoli consigli.

*Un fratello viene contattato telefonicamente da un anziano dicendo che l’indomani si deve presentare presso la locale Sala del Regno, dove vi saranno due sorveglianti (facendo il nome) e degli anziani. Il fratello chiede il motivo dell’incontro, e chi sono gli anziani, in risposta l’anziano ha detto che non era a conoscenza di queste informazioni.

*Anziani, prima, durante o dopo l’adunanza nella Sala del Regno hanno detto a dei fratelli che dovevano parlargli nella saletta e nulla più. Quante volte i fratelli sono visti uscire dalla saletta emotivamente provati, sconvolti, rossi in viso, anche con le lacrime agli occhi.

Queste esperienze accadono di routine, e devastano la fede dei fratelli, calpestano i diritti fondamentali. L’amore per i fratelli, non dovrebbe spingervi a informarli che non sono obbligati ad accettare visite, convocazioni di questo genere ed altro?

Nella bibbia non si parla che gli anziani facciano visite pastorali ai fratelli. Il vero pastore, va ben oltre la visita pastorale formale.

I fratelli non devono essere considerati a priori dei ribelli, perché declinano con rispetto di ricevere la visita (vi sono anziani, sorveglianti che non hanno mai fatto ad esempio, una telefonata, una chiacchierata, preso l’iniziativa di salutarli o di uscire in servizio con costoro; anzi, anche nella Sala del Regno hanno tenuto le distanze, allontanandosi a volte in modo teatrale e ridicolo come se fossero degli appestati).

I fratelli e gli anziani devono essere informati che la disposizione amorevole delle visite pastorali, che viene incoraggiata dai membri del Corpo Direttivo non è un obbligo, ciò vuol dire che possono decidere di declinare l’invito, rimandarlo o fare richiesta di essere visitato da fratelli da lui scelti.

Ciò significa che i fratelli si devono sentire liberi di declinare tale invito, senza per questo sentirsi in colpa, giudicati come disubbidienti e quindi passibili di qualche forma di disciplina.

Quale approccio tiene conto dei diritti dei fratelli?

Dobbiamo farti una visita, oppure desideriamo farti una visita.
Devi venire nella Sala del Regno, o sei invitato a venire nella Sala del Regno.
Domani desideriamo farti una visita, oppure, desideriamo farti una visita, quando potresti renderti disponibile, o saresti disponibile in questo giorno?

Molti fratelli durante una visita o convocazione hanno subito violenza. Si potrebbe aiutare i fratelli a comprendere chiaramente che le sopraelencate circostante possono accadere, ed è saggio andarsene? Il vero amore non dovrebbe spingere i membri del Corpo Direttivo a tutelare i diritti dei fratelli? Come mai sino ad oggi non è stato fatto ciò? Prevenire è meglio che curare.

I nominati devono essere ben informati dei limiti della loro autorità per non essere padroni di fede, ficcanaso, commettere abusi di potere e violenza. Nessuno che prende la direttiva in congregazione, dicasi i membri del Corpo Direttivo, deve controllare i fratelli. Non esistono poliziotti nel popolo di Geova.
W Febbraio 2021 EDIZIONE PER LO STUDIO “Il principio dell’autorità nella congregazione” “Il ruolo del corpo Direttivo” “I membri del Corpo Direttivo amano molto i fratelli e le loro sorelle e si impegnano tanto per prendersi cura dei loro bisogni”
1 Giovanni 3:18 “Figlioletti, non amiamo a parole né con la lingua, ma con opera e verità”.








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giovedì 11 aprile 2024

Confidenzialità . Serie - Riflessioni inviate anche ai singoli membri del corpo direttivo.






Una circolare inviata ai CO dichiara che gli anziani, sorveglianti, possono parlare ad altri due nominati di questioni confidenziali ricevute dai fratelli, naturalmente non si sta parlando di Levitico 5:1.


Non vi è una base scritturale a sostengono di questa direttiva che viola un principio biblico. Visto che le pubblicazioni parlano dell’importanza di non rivelare il discorso confidenziale, ne risulta una contraddizione che rivela uno spirito ipocrita.

Proverbi 25:9 “Discuti con il tuo prossimo la tua causa, ma non rivelare ciò che ti è stato confidato”.

Questa direttiva, non incoraggia anziani e sorveglianti a violare un principio biblico? Non li incoraggia ad assumere uno spirito ambiguo, non veritiero e considerare le istruzioni dei membri del Corpo Direttivo superiori al pensiero di Geova? I fratelli non devono essere asserviti ai membri del Corpo Direttivo.

w09 15/5 pp. 4-5 La persona di “ampio discernimento” non rivela le confidenze che gli vengono fatte. (Prov. 11:12) Un vero cristiano non divulga informazioni confidenziali parlando in modo sconsiderato. Gli anziani cristiani devono stare particolarmente attenti a questo riguardo così da conservare la fiducia dei componenti della congregazione.

W 02/21 “Il capo della donna è l’uomo” Par. 19 “Se il marito chiederà alla moglie di violare leggi o principi biblici, però, lei non lo sosterrà. Magari un marito non credente potrebbe chiedere alla moglie di mentire, rubare o fare qualcosa che non sia in armonia con le Scritture. Se questo dovesse succedere, lei rifiuterebbe e ne spiegherebbe il motivo in modo gentile ma fermo. Tutti i cristiani, incluse le sorelle sposate, devono prima di tutto essere leali a Geova (Atti 5:29).

w08 15/6 p. 30 par. 5 “Se la parola dell’uomo è in contrasto con ciò che Dio dice nella sua Parola, lasciamo che ‘Dio sia trovato verace’ confidando nel messaggio della Bibbia e agendo in armonia con la volontà di Dio”.

Romani 3:4 “Non sia mai! Ma sia Dio trovato verace, benché ogni uomo sia trovato bugiardo”.

Sulla base di diverse esperienze, quando un nominato ha promesso a un fratello che non ne avrebbe parlato con nessuno, non ha mentito quando ha informato altri nominati? I fratelli si sono sentiti traditi e hanno perso la fiducia nei nominati quando sono venuti a sapere che la loro confidenza è stata comunicata ad altri anziani. Se non avete nulla da nascondere, da temere, perché non vengono onestamente informati anche i fratelli di questa direttiva visto che si tratta dei loro diritti?

Come dicono giustamente le pubblicazioni i fratelli devono dire la verità agli anziani, ai sorveglianti. È corretto ciò che dite di non riferire alle autorità governative delle informazioni che possono mettere in pericolo i fratelli. Ma, non vi è nessun passo scritturale che sostenga che si possa dire delle menzogne ai servitori di Geova, i quali non sono i nostri nemici. O si dice la verità o si tace.

Efesini 4:25 “Perciò, ora che avete allontanato la falsità, dite la verità ciascuno al suo prossimo”.




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venerdì 5 aprile 2024

Divorzio e Nomine. Serie - Riflessioni inviate ai singoli membri del corpo direttivo.







1) Un coniuge innocente ottiene il divorzio scritturale, e quindi agli occhi di Dio il matrimonio si dissolve.


Ottiene la separazione legale, frequenta una persona libera di sposarsi o di avere una relazione sentimentale.

Per la legge di Cesare in Italia non vi è più l’obbligo di fedeltà.

Questa condotta non viola la legge di Cesare - Romani 13:1,2.

Sebbene non vi sia nessuna scrittura o episodio riportato nella Bibbia che descriva la sopraelencata condotta o la condanni, i membri del Corpo Direttivo stabiliscono che dopo ripetuti consigli e in genere dopo che è stato pronunciato un discorso per mettere in guardia la congregazione, richiederebbe un’azione giudiziaria.

Viceversa, nella stessa situazione i membri del Corpo Direttivo concedono la Dichiarazione di fedeltà (se vengono soddisfatti dei requisiti), che pur avendo dei buoni motivi, non ha una base scritturale e viola una legge di Dio - 1 Corinti 6:9-11.

Per la congregazione sono marito e moglie, ma non lo sono per la legge di Cesare.



2) Perché la nomina di un anziano, servitore di ministero decade quando si trasferisce di congregazione?



Non vi è una base scritturale a sostengono di questa procedura.

Se un fratello soddisfa i requisiti in una congregazione non li perde se si trasferisce di congregazione, come può allo stesso modo decadere la sua nomina?

Questa procedura consente di manifestare uno spirito di vendetta.



 Nominato consapevole e moderato4 aprile 2024 alle ore 10:55




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