1 Di Davide.
Non adirarti a causa dei malvagi;non aver invidia di quelli che agiscono perversamente;
2 perché presto saranno falciati come il fieno
e appassiranno come l'erba verde.
3 Confida nel SIGNORE e fa' il bene;
abita il paese e pratica la fedeltà.
4 Trova la tua gioia nel SIGNORE,
ed egli appagherà i desideri del tuo cuore.
5 Riponi la tua sorte nel SIGNORE;
confida in lui, ed egli agirà.
6 Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce,
e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno.
7 Sta' in silenzio davanti al SIGNORE,
e aspettalo;
non adirarti per chi prospera nelle sue imprese,
per l'uomo che ha successo nei suoi malvagi progetti.
8 Cessa dall'ira e lascia lo sdegno;
non adirarti; ciò spingerebbe anche te a fare il male.
9 Poiché i malvagi saranno sterminati;
ma quelli che sperano nel SIGNORE possederanno la terra.
10 Ancora un po' e l'empio scomparirà;
tu osserverai il luogo dove si trovava,
ed egli non ci sarà più.
11 Ma gli umili erediteranno la terra
e godranno di una gran pace.
Noi cristiani sappiamo che la congregazione cristiana dovrebbe essere un luogo di pace, benessere, amore, unità, un luogo aperto e tranquillo in cui poter avere contatto con il Creatore in modo organizzato e unito.
Non tutti hanno questa visione scritturale della congregazione. Tra questi due categorie di "persone/fratelli" spiccano per il loro strano modo di agire tra la fratellanza mondiale internazionale.
Cavalieri della Fede : Chi sono essi ?
Cavalieri della fede : sono di solito sorveglianti abbastanza famosi in zona sia a livello di paesi/città/circoscrizioni o a livello più esteso e ampio. Si riconoscono per il loro attaccamento ai privilegi alle parti e al numero di parti svolte alle assemblee o agli eventi speciali e di routine nella congregazione. Sono di norma personaggi molto duri con gli altri e benevoli con se stessi. Spesso hanno una cattiva testimonianza da quelli di fuori comportandosi disonestamente e aggressivamente nelle situazioni lavorative della vita e nei rapporti d'affari.
Nelle visite pastorali danno il massimo, riuscirebbero a far piangere e sentire in colpa anche l'apostolo Paolo. Hanno una relazione con Dio molto controversa basata sul modello farisaico del "grazie Dio che io non sono come questi peccatori, mi hai dato privilegi ecc..ecc..", ricordate no la preghiera del fariseo menzionata da Gesù ( evidentemente ne conosceva i dettagli perchè forse Dio ne avrà voluta ascoltare una e poi ne avrà rivelato il contenuto a Gesù quando era in cielo e comunque in qualche modo conosceva il loro modo malato e controverso di pregare e rapportarsi con Dio).
Di norma sono nei comitati giudiziari e li presiedono (non sempre non è una regola) sono spesso anche nei comitati speciali e sono tra i più intransigenti e colpevolisti che possiate aver avuto modo di immmaginare. Non mostrano alcuna pietà o empatia e mai dicono qualcosa che potrebbe suscitare nell'interlocutore un desiderio di pacificazione o di spiritualità, al contrario la carnalità è quella che la fa da padrone.
Sono molto abili nel manovrare i loro superiori. Non a caso la figura del camaleonte si addice alla loro versione di farlocca spiritualità. Bravi con i potenti e cattivi con gli inferiori è in sintesi il motto "spirituale" vantato dai cavalieri della fede.
Nel corpo degli anziani sono sempre quelli che impongono la loro visione tramite una loro corrente ben strutturata di altri anziani della coorte, famiglie e allenaze più o meno tacite! Alle assemblee guarda caso sono spesso in amministrazione o reparti nevralgici ( non sempre ma spesso).
Quando saranno giudicati dal cielo ?
Spesso vengono accusati da qualche povero fratello di qualche peccatuccio, ma la scampano sempre e sono protetti dal sistema in un modo quasi vergognoso. Sembra che il sistema funzioni e si alimenti di questi cavalieri della fede e di conseguenza abbia adattato le Scritture e le norme anche organizzative affinchè questi abbiano un trattamento privilegiato. In sostanza il sistema ha bisogno dei cavalieri affinchè portino avanti i programmi dell'organizzazione e i cavalieri della fede hanno bisogno del sistema per continuare a operare e sfasciare le congregazioni a loro piacimento.
Quando un cavaliere della fede viene disassociato alla fine ( di solito dopo decine di anni dai fatti comprovati) lascia dietro di se dissociazioni, espulsi senza validi motivi, abbandoni di nomine,famiglie con problemi, pecore disperse e maltrattate, inattivi sparsi e spirito abbattuto e depresso di intere congregazioni.
All'organizzazione dico : Ne valeva la pena ? Perchè non ascoltare i proclamatori che denunziano la verità ?
Gli Scudieri volenterosi carnefici : Chi sono essi ?
I volenterosi carnefici SCUDIERI dei cavalieri della fede : Sono famiglie intere, nominati e altri amici del cavaliere o della sua famiglia che volenterosamente operano come carnefici attuando le politiche del Cavaliere della Fede locale. Lo difenderanno anche dalle accuse esposte in verità da qualche componente leale della congregazione, attuando tutte le possibili tattiche di annullamento di colui o colei che osa sovvertire lo status quo .
Riportano voci, pettegolezzi e ogni genere di informazioni utile al loro Referente. Raramente hanno una bibbia in mano e ancor meno la leggono con sincerità a parte quando sono visti. Conoscono bene tutte le direttive utili al cavaliere della fede e scartano astutamente quelle che gli remano contro come è ovvio che sia per persone diversamente oneste per dirla gentilmente.
Dopo che il loro IDOLO umano viene smascherato, (di solito ripeto devono passare dai 10 ai 20 anni circa se tutto va bene), perdono ogni interesse per la congregazione e come "cani bastonati" si dileguano senza mai accennare ad un pentimento o a chiedere scusa alle famiglie che per decenni hanno subito l'onta di dire la verità nella congregazione.
Geova Dio ricompenserà a Suo tempo tutti quelli che hanno sofferto a causa dei Cavalieri della Fede e dei loro volenterosi carnefici SCUDIERI.
Neemia
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Scusate la mia sintassi sono di quinta elementare o poco più....:-))))Ho anche 115 anni e faccio fatica a scrivere
RispondiEliminaWe love you Neemia!!!
EliminaSicuramente un pregio,se così possiamo dire o definire,della pandemia,è la messa in mora di tutti i mammasantissima che si devono solo accontentarsi di apparire in video su Zoom...................
RispondiEliminaImmagino come sono presi dallo sconforto,tutti quelli che gli piace adulare le folle dal podio,di una sala del regno e meglio da una sala assemblee,o andare a fare visite pseudo pastorali,per bastonare la pecora che
zoppica o ha perso l'appetito.
Poverini,come deve soffrire il loro alter ego, non potendo incensare la folla che estasiata pende dalle loro labbra.
Tutti quei falliti,che non hanno avuto successo nel mondo del lavoro e della cultura,trovano la loro rivincita nell'ambito della congregazione,ergendosi da guru e giudici dei loro fratelli,qui appagano la loro bramosia di potere e autorità,sapendo che fuori nel mondo hanno preso solo calci nel deredano,qui invece si sentono dei dii in terra,dove tutto gli e' concesso.
Il covid gli ha tolto tutte le loro velleità di fama e potere,almeno questo è un fatto positivo del Covid,ha fatto da livella,ha fatto tornare con i piedi a terra tutti questi mammasantissima che camminano a mezzo metro da terra,guardando i loro fratelli dall'alto,con il solo pensiero di fare come Alberto Sordi nel Marchese del Grillo,quando fiero di se stesso ricordava agli altri.........perché Io sono Io,voi non siete un.................
MalcomX
Una caratteristica che ho riscontrato in anni di osservazione dei cavalieri della fede, è il rendersi portavoce del motto aziendale: "quello che non fai è più importante di quello che hai fatto", e anche: "per quanto tu faccia, non è mai abbastanza".
RispondiEliminaÈ sii infatti però Geova e Gesù sono un'altra cosa.....
RispondiEliminaAnche: Tutti sono utili, nessuno indispensabile.
RispondiEliminaDella serie, o ci sei o no, a noi non ci cambia nulla ...
Anche la suddivisione di cavalli e somari che circolava per classificare velocemente se uno ha il potenziale di diventare viaggiante o semplicemente un pioniere regolare che si sposta dove c'è bisogno, non ha prezzo in quelli di Roma.
RispondiEliminaIo sono Anz.... e tu non sei nessuno
RispondiEliminaDecido io quindi
Vediamo un pò cosa disse Gesù... Matteo 24:48-51: "Ma se mai quello schiavo malvagio dicesse in cuor suo: ‘Il mio signore tarda’, e cominciasse a battere i suoi compagni di schiavitù e mangiasse e bevesse con gli ubriaconi inveterati, il signore di quello schiavo verrà in un giorno che non si aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con la massima severità e gli assegnerà la sua parte con gli ipocriti. Là sarà il [suo] pianto e lo stridore dei [suoi] denti."
RispondiEliminaOra supponiamo un'applicazione estensiva del termine "schiavo", riferito a tutti coloro che avendo la responsabilità, ai vari livelli, di essere sorveglianti e pastori (così almeno sembra suggerire il racconto parallelo dell'economo fedele in Luca), avrebbero dovuto prendersi cura dei "domestici", o, se vogliamo, delle pecore.
In Matteo 25 seguono le parabole delle vergini, alcune sagge e alcune stolte, e dei talenti, dove uno schiavo altrettanto stolto e definito "buono a nulla" viene gettato nelle tenebre di fuori. Anche per lui, pianto e stridor di denti. Per me c'è un filo che lega questi passi, ma anche quello che segue...
Matteo 25:31,32: “Quando il Figlio dell’uomo sarà arrivato nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, sederà quindi sul suo glorioso trono. E tutte le nazioni saranno radunate dinanzi a lui, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri".
Quello che mi chiedo a volte... chi sono gli uni, e chi sono gli altri? Il filo che prosegue?
Matteo: 25:41-46: "“Quindi dirà, a sua volta, a quelli alla sua sinistra: ‘Andatevene via da me, voi che siete stati maledetti, nel fuoco eterno preparato per il Diavolo e per i suoi angeli. Poiché ebbi fame, ma non mi deste da mangiare, ed ebbi sete, ma non mi deste da bere. Fui estraneo, ma non mi accoglieste in modo ospitale; nudo, ma non mi vestiste; malato e in prigione, ma non aveste cura di me’. Allora anch’essi risponderanno con le parole: ‘Signore, quando ti vedemmo aver fame o sete, o essere estraneo o nudo o malato o in prigione e non ti servimmo?' Quindi egli risponderà loro con le parole: ‘Veramente vi dico: In quanto non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto a me’. E questi andranno allo stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna”.
Immagino la scena: Gesù sul suo trono, i "minimi fratelli" accanto a lui, probabilmente i salvati che vengono dalla grande tribolazione, e una serie di personaggi che vengono convocati per ricevere il giudizio, alcuni premiati per aver fatto del bene ai "minimi fratelli", altri condannati per averli trascurati e forse maltrattati. Gli uni e gli altri... il filo che forse lega insieme i passi da Matteo 24:45 fino a 25:49.
Con questo non voglio proporre spiegazione alternative che potrebbero non valere un centesimo, però mi piace pensare che quello in effetti sia giudizio finale per i "cavalieri della fede". Sarebbe meritato.
@Zaccheo
EliminaRifletto spesso su questa parole di Gesù e sono giunto, da tempo, alle tue stesse sensazioni.
Abbiamo presuntuosamente applicato queste parole ad altri, per anni, quando i problemi
in realtà, li abbiamo pari pari in casa nostra.
C'è molto da pensarsi.
Gesù non parlava mai a vuoto...
I chiedo dopo tanti anni fa quel battesimo se avessi saputo quello che so adesso ,mi sarei battezzato?
RispondiEliminaAvrei preso la decisione di non andate all'università? molto probabilmente No
@Salmone
RispondiEliminaPenso che se allora ci fosse stato il web e tutte le opportunità di documentarsi che ci sono oggi
nessuno di noi lo avrebbe fatto.