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03 febbraio 2024

L'uomo e la donna nelle intenzioni di Dio. Ricerca scritturale di Adassa - Parte 1°

 


Il capo coperto.

Questa dottrina si basa su 1Cor 11,1-16 : 

 «Imitate me, come anch'io imito Cristo.   2 Ora vi lodo, fratelli, perché vi ricordate di me in ogni cosa e osservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse.   3 Voglio però che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, il capo della donna è l'uomo e il capo di Cristo è Dio.  4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, disonora il proprio capo  . La donna che prega o profetizza con il capo scoperto disonora il suo capo, perché questo è lo stesso che se il suo capo fosse rasato.  6 Infatti, se una donna non è coperta, si faccia anche radere. Ma se è una vergogna per una donna per essere rasata o rasata, sia coperta.  7 Infatti l'uomo non deve coprirsi il capo, poiché è immagine e gloria di Dio; ma la donna è gloria dell'uomo.  8 Poiché l'uomo non deriva dalla donna, ma donna dall'uomo.9  Né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo. 

10Per questo motivo la donna deve avere sul capo un simbolo di autorità, a causa degli angeli. 
11 Tuttavia, né l'uomo è indipendente dalla donna, né la donna è indipendente dall'uomo, nel Signore. 
12 Poiché, come la donna è venuta dall'uomo, così anche l'uomo viene attraverso la donna; ma tutte le cose vengono da Dio. 
13 Giudicate tra di voi. È giusto che una donna preghi Dio con il capo scoperto? 
14 Non vi insegna forse la natura stessa che se un uomo porta i capelli lunghi, è per lui un disonore? 
15 Ma se una donna ha i capelli lunghi, è una gloria per lei; poiché i suoi capelli le sono dati per una copertura. 
16 Ma se qualcuno sembra essere litigioso, non abbiamo tale consuetudine, né l'hanno le chiese di Dio. "


La scrittura, insegna ciò che la Parola di Dio dice effettivamente in confronto alla dottrina. La nota del versetto 5 dice anche altro se leggete attentamente. Ma ogni donna che PREGA o PROFETIZZA con il capo scoperto disonora  il suo capo , perché è come se fosse rasata".  Là si dice che se una donna prega o profetizza scoperta, disonora la "SUA TESTA". Ciò significa che non deve mostrare sottomissione a TUTTI gli uomini, ma solo al suo capo personale, che è suo marito. 

Ciò è confermato in Efesini 5:22 , 23 , 24 : 

"Mogli, sottomettetevi  ai vostri mariti , come al Signore. 23 Poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa; ed Egli è Salvatore del corpo. 24 Come dunque la chiesa è sottomessa a Cristo, così le mogli lo siano   in ogni cosa verso i propri mariti ». 


Pertanto, il "capo" di ogni donna, non sono TUTTI gli uomini battezzati in generale, ma solo il proprio marito (battezzato o meno), qualora sia sposata. Si noti inoltre che la PREGHIERA e la PROFEZIA che una donna può fare nel versetto 5 sono pubbliche.  Ciò CONTRADDICE la dottrina che proibisce alle donne di dire preghiere pubbliche o insegnare pubblicamente nelle Sale del Regno.  (dottrina WT che però viene ipocritamente violata quando le donne predichiamo porta a porta.)  

Sembra che alle donne scoperte sia consentito prendere l’iniziativa insegnando pubblicamente quando sono fuori dalle Sale del Regno (anche in presenza di uomini battezzati), ma non all’interno delle Sale del Regno. La Bibbia non fa questa distinzione tra edifici interni ed esterni. I versetti 15 e 16 vanno bene insieme... Questa nostra dottrina , come appunto già scritto da diversi di noi e Giosia ,ignora il versetto 15, il quale indica che questo "copricapo" sono i capelli naturali che una donna possiede sulla testa.  Il versetto 16 mostra che questo argomento non dovrebbe sollevare "contese". Paolo chiarisce che se qualcuno ha qualche problema con questa dimostrazione di soggezione in quanto già curata dalla natura stessa che le vere chiese di Dio non hanno tale abitudine di richiedere di più. 

Questo disse, per contrastare le eccessive richieste della legge ebraica... che richiedeva ad una donna di coprirsi la testa in eccesso rispetto ai suoi capelli. Vediamo che i "testimoni di Geova" non stanno facendo meglio degli ebrei, nell'andare oltre ciò che è scritto ( Atti 15:28 , 29 ; 1Cor.4:6 ; Matt.23:4 ; Isa.28:10 ).



  Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina” (Gn 1:27). 


Qui siamo al primo racconto genesiaco della creazione dell’essere umano. Si noti come dopo aver detto “lo creò”, al singolare, il testo prosegue con “li creò maschio e femmina”. Gesù ricordò ciò in Mr 10:6: “Al principio della creazione Dio li creò maschio e femmina”.
Nel secondo racconto genesiaco della creazione si legge: “Dio il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente . . . Poi Dio il Signore disse: ‘Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui’ . . . Allora Dio il Signore fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che si addormentò; prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d’essa. Dio il Signore, con la costola che aveva tolta all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo. L’uomo disse: ‘Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo’”. – Gn 2:7,18,21-23.

I vocaboli. “Dio creò l’uomo” (Gn 1:27): nel testo ebraico la parola “uomo” e אָדָם (adàm). Questo adàm fu formato “dalla polvere della terra” (Gn 2:7): in ebraico “terra” è אֲדָמָה (adamàh). Tanto per capire, la relazione è come tra “terra” e “terroso” in italiano. Nel testo biblico si usa הָאָדָם (hadàm), con l’articolo: “il terroso”. Quando però più avanti Adamo dice che la sua compagna appena creata da Dio “sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo’” (Gn 2:23), compare una nuova parola per “uomo”: אִישׁ (ysh).

 La dichiarazione di Adamo fornisce anche l’etimologia per il nome dato alla compagna, ovvero “donna”. In molte lingue occidentali, tra cui l’italiano, il collegamento non si coglie, perché si hanno nomi diversissimi tra loro: in italiano, uomo e donna; in inglese man e woman; in francese, homme e femme; in spagnolo hombre e mujer; in tedesco mann e frau. Nell’ebraico il collegamento è evidente perché si ha la stessa parola (al maschile e al femminile): il nome “donna” è אִשָּׁה (ishàh). Ysh e ishà: “uomo” e (se ci è consentita la licenza) “uoma”. Se vogliamo essere più precisi: uomo maschio e uomo femmina. La traduzione greca della LXX è precisa, essendo il greco una lingua molto ricca. Quando in Gn 1:27 si dice che Dio creò l’uomo (maschio e femmina), si usa la parola ἄνθρωπος (ànthropos), che indica l’essere umano, sia maschio che femmina; quando in Gn 2:23 si distingue l’uomo dalla donna, si usano le parole ἀνήρ (anèr) per “uomo” e γυνή (günè) per “donna”; da queste parole derivano le italiane antropologia (studio dell’essere umano), andrologia (studio dell’essere umano maschio) e ginecologia (studio dell’essere umano femmina). 


Segue......... parte 2

26 commenti:

  1. La ricerca non mi convince del tutto, perché tende a isolare i singoli passi del brano senza tenere conto del contesto. Innanzi tutto va valutato il motivo per cui Paolo ritenne opportuno scrivere su questo argomento inserendolo in una lettera ufficiale alla congregazione, sapendo ovviamente che sarebbe stata letta anche altrove. E' vero che come dice Paolo il capo di ogni donna è l'uomo, ma la donna deve rispettare la "scala gerarchica" e di fatto ha anche altri "capi": Cristo, che comunque è il capo della congregazione, e Dio che è il capo di tutti, Cristo compreso. E a tutti questi deve rispetto, come si evince chiaramente dal versetto 10. Altrimenti dovremmo sostenere che le parole di Paolo sul coprirsi il capo si applicavano solo alle donne sposate e non alle vedove o alle nubili.
    Detto questo, a me sembra che in questo brano Paolo voglia semplicemente dare ordine alle adunanze di allora promuovendo il rispetto per l'autorità e l'ordine gerarchico che Dio stesso ha costituito. Limitato però a quelle occasioni di riunione e non applicabile ad altri contesti. Così, le scene a cui abbiamo tutti assistito, di sorelle che si coprivano il capo mentre tenevano uno studio biblico in presenza di un fratello erano dettate da un esagerazione nell'applicazione del consiglio; in pratica si è andati "oltre ciò che è scritto". Non c'è dubbio che il "rispetto" per l'uomo si poteva benissimo esternare invitando il fratello a fare la preghiera, se proprio la sorella lo riteneva opportuno.
    Qualcuno pensa di risolvere l'apparente contraddizione tra i vv. 4-10 e i vv. 13-15 sostenendo che in realtà Paolo era contrario al fatto che la donna si coprisse il capo nelle adunanze. Se è così, perché allora ha scritto i vv. 4-10? Poteva evitare di farlo, e i vv 13-15 sarebbero rimasti come consiglio, indicando agli anziani di Corinto di non imporre regole inutili al riguardo. Oppure al versetto 13 avrebbe potuto scrivere "Giudicate tra voi stessi se prima stavo scherzando o dicevo sul serio...".
    Il punto è: cosa capirono i corinti dalle indicazioni di Paolo? Le donne nella congregazione da quel momento iniziarono a portare il velo come copricapo oppure no? Una ricerca storica su questo sarebbe interessante, ma è sicuramente vero che la tradizione di coprirsi il capo per le donne che andavano in chiesa è esistita per molti secoli e tuttora esiste in diversi luoghi. Così hanno compreso i cristiani di tutte le epoche e così hanno fatto. Si può sostenere oggi, in nome della modernità e del diritto della donna all'"emancipazione", che Paolo in realtà voleva dire altro, torcendo il significato della scrittura? Secondo me non possiamo farlo.

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    1. Zaccheo ogni ragionamento è valido. Sarebbe interessante sapere come era la cultura a Corinto , perchè Paolo ne parla solo qui scrivendo ai Corinti.. In vista di quanto sopra mi chiedo : Paolo parla di donne che pregano e profetizzano allora perchè nelle nostre sale le donne non possono pregare nemmeno con il capo coperto ?

      Vedi vv 4 e 5 "4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo. 5 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata

      Non è strano ?

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    2. Mah, può darsi che altrove non ci fosse il problema. Certo, la cultura greca era diversa da quella ebraica o da quella dell'Asia minore e magari le donne in quei luoghi osservavano quella tradizione già nelle sinagoghe, che molti cristiani avevano frequentato e spesso continuavano a frequentare.
      Nelle congregazioni odierne il problema effettivamente non si pone, perché alle donne non è concesso di pregare in pubblico né di "profetizzare", essendo il dono di profezia scomparso con tutti gli altri doni dello spirito entro il II secolo. Anche nelle parti concesse alle donne, esse non si rivolgono mai direttamente alla congregazione dal podio, inscenano solo situazioni nel servizio di campo o al massimo vengono intervistate. Tutto ciò ovviamente non corrisponde al "profetizzare", che nel I secolo era tutt'altra cosa.
      Che comunque le donne oggi vengano mortificate nella congregazione è vero, infatti si nega loro la possibilità di esercitare il diaconato quando nelle scritture ciò non è affatto vietato e una diacona, Febe, è menzionata esplicitamente. Tuttavia, bisogna tenere conto che nelle adunanze del I secolo la gestione delle riunioni non era affidata solo agli anziani. Non c'erano donne Pastore o Anzianesse o altre che che insegnavano a vario titolo alla congregazione. Laddove questo sia successo in qualche luogo, Paolo scrisse per vietarlo. Nelle adunanze, però, interveniva lo spirito santo che poteva spingere anche una donna a pregare in pubblico o a profetizzare, e tutti dovevano partecipare e ascoltare. Un commentario biblico spiega il versetto 10 ("Per questo motivo la donna deve avere sul capo un simbolo di autorità, a causa degli angeli") con l'ipotesi che alle adunanze si pensava fosse presente un angelo, a cui si doveva rispetto in quanto inviato da Dio. Non è un ipotesi del tutto campata in aria, anche perché lo Spirito Santo non è una persona e quindi non è un entità autonoma. Ci può stare che laddove si manifestavano i doni dello spirito alle adunanze, come il parlare in lingue o il profetizzare, ci fosse un angelo a gestirli. Diciamo che le adunanze di allora non sono come quelle di oggi, sulla cui qualità ci sarebbe molto da discutere. Io sono per reintroduzione dello studio di libro nelle case private, anzi, dello studio DEL libro per eccellenza, la Bibbia, non necessariamente di una pubblicazione che tenta di spiegarla, spesso senza riuscirci appieno. Ma questa è un'altra storia.

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    3. Zaccheo dici che la preghiera era un dono dello spirito santo ? I doni non sparirono dopo la morte degli apostoli ? Ma mi risulta che la preghiera è ancora disponibile alla congregazione. Difficilmente una spiegazione del genere risulterebbe sostenibile

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    4. Non lo dico solo io. Sembra che le donne pregassero in pubblico solo in casi eccezionali, del resto di preghiere di donne durante il culto nel NT non se ne trova traccia. Niente però vietava che le donne venissero ispirate a pregare tramite l'azione dello spirito santo, del resto non si possono mettere limiti alla provvidenza...
      A tal proposito, riporto un commento a 1 Corinti 11:14 tratto dal commentario del Prof. Enrico Bosio, Editrice Claudiana:
      "Se Paolo ha parlato in 1 Corinzi 11:5,13 di donne che profetizzano e pregano nelle assemblee, senza fare su questo altra osservazione, è perché egli si riserva di tornare sull'argomento in 1 Corinzi 14:34-36, ove formulerà una regola generale al riguardo. Cfr. 1Timoteo 2:11-15: «Io non permetto alla donna d'insegnare, né di assumere autorità sul marito, ordino, al contrario, ch'ella stia in silenzio...» La proibizione generale fatta alle donne di parlare nelle assemblee, non era destinata a soffocare interamente una manifestazione straordinaria ed eccezionale dello Spirito di profezia o di preghiera, quando questo fosse concesso ad una donna. Nelle Scritture dell'Antico e del N. T. Il profetizzare delle donne non è del tutto escluso dai modi d'azione dello Spirito. Son mentovate come profetesse: Maria la sorella di Mosè, Debora, Hulda, Anna, le quattro figlie di Filippo, nonché la «sedicente profetessa» Giesabele di Apocalisse 2:20. La madre di Gesù nel suo cantico parla sotto l'influsso dello Spirito profetico. Ma se non del tutto escluso, un tal ministero appare, nella storia biblica come in quella della Chiesa, cosa assolutamente eccezionale. E tale ha dovuto essere anche in Corinto."
      Da notare che l'autore del Commentario era un Protestante, per la precisione valdese, e non era prevenuto contro le donne come lo era la Chiesa Cattolica, anche perché le chiese protestanti hanno aperto per prime ai ministeri femminili come il diaconato. Ha fatto un suo commento obiettivo in base al testo.
      Certo, i doni dello spirito oggi non ci sono più. Anzi, direi che per altro verso lo Spirito Santo gira al largo dalle odierne adunanze...

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    5. Sono perfettamente d'accordo con Zaccheo. Ha fatto una onesta e corretta ed equilibrata analisi della realtà che possiamo rilevare grazie alle Scritture.

      Mettere una serie di versetti biblici, a volte estrapolati dal .

      Quindi nottecontesto per crearne uno nuovo o cercare di mettere in relazione diversi versetti con un obiettivo in mente e con un preconcetto, non ci offre spesso un intendimento corretto o "ispirato '.

      Apprezzo le ricerche di Adassa, ma sembra ci sta un obiettivo preciso.

      Ci vuole sempre equilibrio nel comprendere le Scritture.
      Stesso equilibrio che ci vuole per metterle in pratica.

      Alla fine è pacifico che ci sono degli errori in come si sono applicate nel corso del tempo certe istruzioni, anche da parte dei cristiani stessi.
      È pacifico che non ci dev'essere maschilismo nella congregazione.
      È pacifico che la donna ha un ruolo stabilito da Dio e che Paolo è sicuro intervenire a suo tempo per stabilire delle regole chiare e nette senza darci altri particolari che oggi forse creerebbero solo confusione.

      Alle donne cristiane viene fatto chiaramente capire che hanno un ruolo non di insegnamento nella congregazione.
      E si uomini viene fatto capire che devono assolvere il loro ruolo pastorale con equilibrio e senza predominio sulla donna
      Le donne dovrebbero avere altri incarichi che oggi non hanno c che riguardano tutto tranne che l'insegnamento e la preghiera nella congregazione.

      Che un casi di situazioni particolari dove deve prendere il posto di chi Geova ha stabilito come direttiva ci vuole un fermo che è il copricapo.

      Diversi è invece all'esterno della congregazione e nella famiglia dove la donna può avere un ruolo anche nell'insegnamento sempre rispettando il principio dell'autorità.

      Quindi niente maschilismo ma nemmeno femminismo e sicuramente più equilibrio

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    6. Tutto posso essere fuorché femminista, anzi sono per ciò che afferma la Bibbia e dice … Non c’è qui né ‭Giudeo‭ né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.‭ Vi sono vari modi di servire, ma uno solo è il Signore. Vi sono molti tipi di attività, ma chi muove tutti all’azione è sempre lo stesso Dio. In ciascuno, lo Spirito si manifesta in modo diverso, ma sempre per il bene comune. Uno riceve dallo Spirito la capacità di esprimersi con saggezza, un altro quella di parlare con sapienza. Lo stesso Spirito a uno dà la fede, a un altro il potere di guarire i malati. Lo Spirito concede a uno la possibilità di fare *miracoli, e a un altro il dono di essere *profeta. A uno dà la capacità di distinguere i falsi spiriti dal vero Spirito, a un altro il dono di esprimersi in lingue sconosciute, e a un altro ancora il dono di spiegare tali lingue. Tutti questi doni vengono dall’unico e medesimo Spirito. Egli li distribuisce a ognuno, come egli vuole. *Cristo è come un corpo che ha molte parti. Tutte le parti, anche se sono molte, formano un unico corpo. E tutti noi credenti, schiavi o liberi, di origine ebraica o pagana, siamo stati battezzati con lo stesso Spirito per formare un solo corpo, e tutti siamo stati dissetati dallo stesso Spirito. Voi siete il corpo di Cristo, e ciascuno di voi ne fa parte. Dio ha assegnato a ciascuno il proprio posto nella chiesa: anzitutto gli *apostoli, poi i *profeti, quindi i catechisti. Poi ancora quelli che fanno miracoli, quelli che guariscono i malati o li assistono, quelli che hanno capacità organizzative e quelli che hanno il dono di parlare in lingue sconosciute. Non tutti sono apostoli o profeti o catechisti. Non tutti hanno il dono di fare miracoli, di compiere guarigioni, di parlare in lingue sconosciute o di saperle interpretare.«. Lo spirito di Dio assegna i ruoli e non secondo il sesso appunto ma a suo piacere… ma una cosa è importante ed è meglio notarla, questi compiti sono assegnati agli unti, loro uomini donne in base al compito assegnato loro dallo spirito hanno il dovere e piacere di servire in questo modo anche tra di loro . Non anziani che adempiono questi ruoli dati dall’organizzazione . E non specifica quali compiti a uomini e quali a donne quindi è una presunzione venga deciso da uomini chi lo spirito sceglie per determinati ruoli. Non ci si può porre al posto di Dio e Gesù nel decidere chi cosa, come e quando…. Questa è una delle prime cose che ho notato fuori posto biblicamente parlando. Uomini che adempiono compiti che appartengono agli unti o corpo di Cristo

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  2. Caleb figlio di Iefunnedomenica, 04 febbraio, 2024

    Vorrei aggiungere questo alla discussione.
    La Legge mosaica imponeva il velo e un copri capo al sommo sacerdote
    Le donne in israele portavano il velo da come si evince dalla Bibbia ?
    Se si forse Paolo stava dicendo che ora non serviva più e bastavano i capelli lunghi ?
    Gli apostoli avevano indicato che solo ppche cose della Legge erano necessarie e non menzionano il velo alle donne, cosa significa questo ?
    Oggi il velo ha perso la sua importanza nel mondo, non avrebbe più senso lasciare liberi i fratelli ? Sopratutto se i versi in questione si prestano a diverse interpretazioni tutte legittime ?

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    1. Caleb, potresti inserire i riferimenti a queste in particolare sul velo del sommo sacerdote? Grazie

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    2. Sul sito biblistica post sul velo imposto alle donne trovi tutto lo aveva postato qualcuno la settimana scorsa

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    3. No caleb, abbi pazienza, hai fatto delle affermazioni, per piacere metti le fonti da consultare. Io per quanto mi sforzi non trovo nemmeno su siti esterni nessun riferimento a velo sacerdotale

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    4. https://www.biblistica.it/?page_id=3638

      Leggilo con mente aperta senza pre concetti...

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    5. Caleb caro, posso dirti con assoluta tranquillità che io di preconcetto non ne ho nemmeno 1. Però uso come prassi basarmi sulla Bibbia e non si speculazioni varie fatte da chi estrapola versetti ad estrazione e li abusa per dare sostegno a cose non evidenti.
      Il sito che indichi fa le proprie ragioni su diversi aspetti, condivisibili o meno.
      Io ti ho chiesto i riferimenti biblici del velo sacerdotale che hai menzionato.

      Sul sito trovi solo l'indicazione del turbante del sommo sacerdote che si, si trova conveniente prescrizione della legge mosaica nelle istruzioni date da Geova stesso.

      Non seguo chi specula di questioni in cui Geova non ha dato particolari eccetto che per ciò che ritroviamo nello studio delle usanze e tradizioni, nella storia e in ciò che ci da particolari utili ma fondati su prove certe

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    6. Fai come ti pare nessuno ti obbliga, i riferimenti sono li in quel sito . Tutto basato sulla Bibbia confrontando molte traduzioni poi se si vuole vedere il male dappertutto io non so cosa dirti caro Fineas.

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    7. “Si coprirà il capo con il turbante di lino”. – Lv 16:4.

      Da biblistica.it

      La causa di vergogna (atimìa) per l’uomo non è il copricapo durante la preghiera, copricapo che Paolo neppure menziona! A sua vergogna sono i capelli lunghi, così come li portavano i greci pagani. Ciò che disonora (kataischýnei) il suo capo, che è Yeshùa, sono i capelli lunghi che lui porta e che scendono giù dalla sua testa (“giù da capo avente”).

      Tra l’altro, il participio indicativo presente nominativo singolare maschile ἔχων (èchon) fa riferimento al verbo ἔχω (ècho) che significa sì “avere” ma nel senso di “tenere” e “tenersi o trovarsi così, essere in una tale condizione” (cfr. Vocabolario del Nuovo Testamento). Potremmo quindi meglio tradurre: “tenendo giù dal capo”, riferito ai capelli lunghi in base a tutto il contesto. I capelli di costui che imita i costumi greci sono talmente lunghi che scendono giù dalla sua testa. L’astrusa espressione del v. 4 è così spiegata nell’unico modo possibile, riferendoci al v. 14.

      La stessa considerazione vale per i capelli della donna:

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    8. Grazie Caleb, non avevo preso tutto su biblistica ma anche l’ intendimento di un unto che da decenni invia al CD tutto il materiale, ma naturalmente è tutto vano. Per quanto riguarda , la Bibbia si spiega con la Bibbia quindi con altri versetti che sono riferimenti incrociati , ma non solo, è necessario il reale contesto storico dell’epoca e anche sapere le lingue antiche ebraico e greco biblico… senza, e, naturalmente spirito santo perché senza non si va da nessuna parte, si danno solo pugni all’aria. L’ultimo che so io era Furuli ma non so a che livelli le sapesse… sappiamo di Franz e Franz, di cui uno le ha usate a suo uso e consumo per vendere il 75 , molteplici anziani in congregazione. Lo so, è faticoso e molti arrivano sino a un certo punto degli intendimenti ma poi manca il riferimento spirituale e ne sappiamo qualcosa direi. Vorrei porre una domanda visto che ci sono e come vedo molti col fatto di puntare il dito dicendo che alcuni estrapolano scritture dimenticano appunto di ascoltare la Bibbia li dove è chiara e cioè che i capelli sono al posto del velo e che profetizzavano e pregavano e lo dice la Bibbia … anche su vecchie riviste spiega una parte del motivo dell’ordine che mancava a Corinto e cioè le donne portavano capelli corti o con acconciature poi intrecciate sulla nuca e i maschietti avevano riccio lei che scendevano sulla fronte a volte tipo un codino o lunghe trecce legate che potevano arrivare a terra … così mi hanno fatto studiare a scuola . Ma domando a chi non ricordo ha detto che non si profetizza più ..
      Paolo dice altro ma dobbiamo leggere bene…. Apocalisse che parla dei due testimoni che profetizzeranno per tot giorni, è una menzogna ? E i nuovi libri che verranno aperti … che significa ? Altra domanda ha senso che le profezie abbiano un adempimento nel mondo dove comanda satana ? O Gesù è venuto a restaurare il tempio spirituale e poi agirà fisicamente ? Fineas noi seguiamo chi specula questioni di cui il Padre non ha dato particolari… abbiamo più leggi degli ebrei ma Gesù è venuto, ed è venuto per levare le sciocche leggi che servivano a mantenere Israele pulito in attesa del messia … e si hai ragione bisogna anche studiare le tradizioni dall’ora ma mi spiace se pensi di trovarle nelle riviste … anche Loff sebbene ha trovato prove certe che non è il 607 la data nessuno gli ha creduto ed è stato disassociato …. Vi voglio bene ragazzi … stiamo alla Bibbia vi prego

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    9. Vabbè non trovo più chi appunto ha detto che non si profetizza più quindi posto qui e magari lo sposta Neemia dove è corretto sia .
      Riguardo a 1Cor.13:8 ;
      8 «L'amore non verrà mai meno. Ma se ci sono [doni di] profezia, saranno aboliti; se ci sono lingue, cesseranno; se c'è conoscenza, sarà abolita. 9 Poiché abbiamo una conoscenza parziale e profetizziamo parzialmente; 10 ma quando arriverà ciò che è completo, ciò che è parziale sarà eliminato. 11 Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino ; ma ora che sono divenuto uomo, ho eliminato le fattezze di un bambino. 12 Infatti ora vediamo in modo confuso per mezzo di uno specchio di metallo, ma allora sarà faccia a faccia. Lo so parzialmente, ma poi conoscerò con precisione così come sono conosciuto con precisione.". Qui si afferma che anche la conoscenza verrà eliminata e in pratica avverrà ciò che capiterà alla profezia , quindi la conoscenza è stata eliminata? Paolo specifica in queste scritture che profetizza parzialmente e conosce parzialmente e dice che queste cose scompariranno non quando piace a noi, ma quando arriverà ciò che è completo e quindi verrà eliminato il parziale … ricordo che una rivista diceva che la profezia una volta adempiuta viene eliminata .. Rom. 8:24 , 25 :
      24 Poiché in [questa] speranza siamo stati salvati; ma la speranza che si vede non è speranza, perché quando un uomo vede già una cosa, la spera? 25 Ma se speriamo ciò che non vediamo, continuiamo ad aspettarlo con perseveranza'.
      Quindi…
      "la speranza vista non è speranza, perché quando un uomo vede una cosa, la spera ancora?" una volta REALIZZATE la speranza e la fede, non c'è più bisogno di fede e speranza in quelle cose? Sono già fatte...già "viste".
      Quando la nostra fede e speranza saranno soddisfatte e realizzate; 
      la precedente fede nell'invisibile e la speranza in ciò che deve ancora venire, vengono allora... "eliminate"?
      Una volta che ciò in cui avevamo fiducia arriva...
      Una volta che ciò che speravamo è già dato e visto...
      Sono soddisfatti, 
      e non sono più una speranza o una convinzione a cui riporre fede, perché sono diventate realtà. 

      Lo stesso vale per la profezia? Secondo la scrittura pare di si…
      Una volta che la profezia si è avverata, non è più una profezia. Una volta che una profezia si è già avverata, anche quella particolare profezia viene..."eliminata".
      Quindi quando vedremo chiaramente e non più attraverso uno specchio queste cose avendo ottenuto il loro adempimento, avendo completato la conoscenza saranno eliminate . È interessante che l’ ultimo libro si chiami rivelazione

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    10. Rivelazione è stato messo come ultimo libro dal clero cristiano-romano nei di concili di Ippona (393) e due di Cartagine (397 e 419).
      Biblisti indipendenti da apparati confessionali, glottologi e archeologi, piazzano Apokálypsis, storicamente, come redatto addirittura prima dei vangeli. Un testo greco che però sintatticamente è pensato in ebraico. Non ci sono i cristiani, ma solo gli ebrei. Non c'è immacolata concezione, non c'è descrizione di passione e resurrezione. Solo messianismo puro, violento, relativo al riscatto del popolo ebraico. Certo, gli insegnanti WTS ci hanno detto che certe "ricerche" non vanno fatte. Ma il punto è questo. Gli stessi scrittori WTS non hanno mai prodotto uno studio storico-linguistico di biblistica proprio, da far valere sul piano pubblico, confrontandosi con chiunque. Ma, al contempo, hanno sempre attinto da fonti esterne, molto spesso selezionate sulla base delle proprie aprioristiche convinzioni, in tal modo persino manipolando il testo della fonte, talvolta. Il che significa che quando fai una cosa del genere non hai molto rispetto intellettuale per i tuoi seguaci. Li consideri alla stregua di puri consumatori di letteratura fumetizzata.
      E allora chi vuoi reclutare? Come vuoi formare il personale evangelizzatore? Sulla base di cosa? Il vertice dell’Organizzazione ci ha insegnato: evitate il contenzioso! Ma è contenzioso ogni interlocuzione con un portatore di cultura biblica non “allineato” con la pubblicistica WTS?
      Ecco l’arduo quesito. E questo quesito contiene tutta la problematica del declino della predicazione e della sua efficacia. E anche la degenerazione dell’ekklesia (che altrimenti questo blog non avrebbe ragion d’’essere) e del suo, di fatto, separatismo sociale che induce il vertice stesso dell’Organizzazione a negare e/o nascondere al pubblico “mondano” (e alle pubbliche istituzioni) pubblicazioni cartacee e filmiche. Quando mai Gesù (o Paolo) si è nascosto dal dibattito pubblico?
      Quando si mediterà compiutamente, apertamente, e con coraggio, su questo?

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  3. Ho trovato sul libro "I manoscritti segreti di Qumran" a pag. 206 il testo 4Q274 alla linea I7 del primo frammento, dove dice che il ruolo di scriba, di chi doveva contare i giorni di impurità era tenuto da una donna. Situazione odierna: ammettendo che per direttiva divina alle donne non spetti la conduzione, la preghiera o l'insegnamento durante le adunanze, non si potrebbe almeno dar loro incarichi che non siano solo le pulizie, quali contabilità, letteratura, microfoniste, e perchè no una bella presenza come usciere per accogliere i presenti come avviene in certi Hotel di pregio?

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    1. Concordo con te Adrem . Ma oggi si vuol seguire vecchi standard che nulla hanno a che fare con Dio. Anche Paolo era influenzato dal suo tempo e dalla mentalità di allora, basti confrontare Gesù e il suo modo di porsi sull'argomento,Paolo disse che le donne non devono parlare Gesù appare prima alle donne e da ordine a queste donne di annuncuarlo ai discepoli. L'angelo apparve prima a Maria e solo dopo a Giuseppe saltando la "gerarchia" come la chiamano molti.

      Giusepoe secondk Paolo era "capo" di Maria e l'angelo avrebbe dovuto avvertire solo Giuseppe suo "capo" e poi Giuseppe avrebbe parlato a Maria come avviene in sala oggi.

      Chiaramente ci sono ampi spazi di riforma ,ma con l'andazzo che gira difficile ci siano miglioramenti in qyesto ambito.Non vedo alcuna apertura

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    2. Paolo non ha detto questo, ma appunto dobbiamo ben capire le sue motivazioni … Paolo apprezzava le donne e ne esaltava il lavoro e appunto sapeva che potevan pregare e profetizzare e ho notato spesso che le congregazioni o case erano al femminile … a volte penso siano troppe le scritture che ci han fatto saltare ma ci illuminerebbero

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  4. Interessante argomento sulle donne in congregazione. Concordo con Adrem che si potrebbe dare dare maggiori incarichi alle sorelle senza togliere l'insegnamento ai fratelli. Visto l'argomento sui ruoli dei sessi, mi sono sempre chiesta il significato di Genesi 3:16. Versione CEI, Riveduta e Diodati :16 Alla donna disse: «Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figli; i tuoi desideri si volgeranno verso tuo marito ed egli dominerà su di te».
    Tdnm:Alla donna disse: “Aumenterò grandemente il dolore della tua gravidanza, e con doglie partorirai figli; i tuoi desideri ti spingeranno verso tuo marito, ma lui ti dominerà”.
    Da queste parole espresse DOPO il peccato, traggo conclusione che il dominio maschile sulla donna non era volontà di Dio ma la conseguenza del peccato. UOMO E DONNA,entrambi creati ad immagine di Dio Gen 1:27.La Donna è a immagine di Dio cosi come L'uomo . La sottomissione della donna così come è anche evidente nella legge mosaica e nella maggior parte di culture e religioni, in effetti è la conseguenza del peccato. Non ho cmq mai trovato una rivista o una spiegazione della Watchtower che dopo Armageddon si andrà verso la perfezione e ciò include anche la parità dei sessi. Forse una verità un po' scomoda?

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    1. Il concetto che esprimi Glorryy è il senso di quanto scritto nella prima lettera a Timoteo al capitolo 2. Dici che il dominio maschile non era volontà di Dio: forse, però poi lo è diventata perchè a livello fisico qualcosa è stato introdotto nel DNA femminile, aumento dei dolori di parto e sudditanza psicologica. C'è però un fatto che non sono mai riuscito a mandare giù, si trova nel versetto 14:
      "E Adamo non fu ingannato, ma la donna fu completamente ingannata e si trovò in trasgressione."
      Secondo la mia logica, una persona che è stata ingannata ha delle attenuanti rispetto a chi non lo è stato, in teoria Dio avrebbe dovuto punire maggiormente Adamo, proprio in virtù del fatto che aveva preso il frutto dalle mani di Eva senza essere influenzato dal serpente. Altra cosa che non ho mai capito, i Nazirei tipo Sansone o Samuele tenevano i capelli lunghi senza che fosse una vergogna, anzi era un segno distintivo e di forza. Misteri della fede.

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    2. Deserto: La donna, cioè Eva, fu ingannata (1 Timoteo 2:14) perché non fu lei ad aver dato i nomi agli animali ma fu Adamo. Avendo questo compito, Adamo passò molto tempo a osservare gli animali. Penso che Adamo passasse anni da solo; nel senso che non aveva un altro essere umano per conversare ma regolarmente era visitato da qualche angelo materializzato (Genesi 3:8). Molto probabilmente quest’angelo era Gesù in forma preumana. Perché, o in che senso Eva fu ingannata? Beh, penso che possa essere chiaro. Essendo stata appena creata, (a differenza di Adamo) son sapeva che i serpenti non potessero parlare. Se al posto di Eva ci fosse stato Adamo, il serpente avrebbe fatto cilécca. Questo perché Adamo sapeva per esperienza che i serpenti non hanno la facoltà di parlare. Allora l’astuto spirito malefico andò da Eva e ci azzeccò. Ma allora uno potrebbe insinuare che Eva era innocente, e che quindi fosse stata punita ingiustamente. No, non è corretto. Eva aveva ricevuto chiare istruzioni da parte di suo marito, il quale gli aveva trasmesso il comando di Geova (Genesi 2:16, 17; 3:1-3). Così la donna disubbidì sia al marito che a Geova. In sintesi si può dire con certezza, che sia la donna che l’uomo avevano disubbidito al comando di Geova. Ma con una piccola differenza per ciò che riguarda la donna. La donna disubbidì a due persone: al marito e a Dio. Così non si dimostrò sottomessa, ma comincio la sua triste carriera con l’emancipazione dall’ordine della creazione (1 Corinti 11:3).





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    3. Stando al racconto di Genesi Eva non fu innocente, difatti ho scritto che
      aveva delle attenuanti essendo stata ingannata. Però la punizione che riceve
      sembra non tener conto di queste. Se come dici @Deserto Adamo aveva molta più conoscenza ed esperienza, sarebbe stato logico (secondo me) rispondere di una maggiore responsabilità sulle decisioni prese, era il capo.
      Glorryy argomenta che la sottomissione della donna è a causa del peccato, tu invece sostieni che peccò perchè non fu sottomessa: così però entriamo in un loop problematico su causa/effetto.

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    4. Deserto: L’ordine creativo o ordine della creazione che viene elencato in 1 Corinti 11:3 è chiaro: “Voglio però che sappiate che il capo di ogni uomo è il Cristo, il capo della donna è l’uomo e il capo del Cristo è Dio”. Qui Paolo fa, per così dire, una tabella su chi ha quale compito. Non mi sembra che abbia mancato di rispetto a qualcuno. Anche Gesù deve sottomettersi a Dio. Quindi lui è inferiore al padre e deve ubbidirgli. Satana pure aveva la sua posizione nella gerarchia celeste (vedi Ezechiele 28:11-19). Doveva essere sottomesso sia a Geova che a Michele Arcangelo. Satana era il “cherubino protettore” e quello doveva restare, aiutando l’umanità a svilupparsi nel corso dei millenni. Ma, come abbiamo visto, non si attenne all’ordine creativo. S’insuperbì e rovinò tutto. Oggi ne paghiamo le conseguenze. La stessa cosa vale per la donna. Lei ha, secondo il piano di Dio, la sua onorevole posizione: madre di esseri umani. E per questo deve essere onorata sia da noi uomini che dagli angeli (vedi 1 Corinti 11:10). Ma quest’onore lo riceve solo se si attiene alla posizione che ha ricevuto. Usurpare, come in effetti ha fatto il diavolo, porta solo a problemi e contrasti insieme a sofferenze.
      Purtroppo oggi ci sono molte persone che non si sanno più distinguere da maschi e femmine. Non sanno più che cosa devono essere; hanno difficoltà a trovare il loro posto. Questo perché, principalmente la società occidentale, hanno inculcato loro, che non c’è differenza tra uomo e donna. Mentre la Bibbia parla dell’esatto contrario. Quindi il problema è causato dal mancato rispetto per l’ordine creativo dato dal Creatore.

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