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QUESTO BLOG INCORAGGIA RIFORME BIBLICHE CHE POSSONO RIPORTARE IL CRISTIANESIMO SINCERO E GENUINO NELLA CONGREGAZIONE .

04 luglio 2020

Riforma della confessione : reati competenza di Cesare non della ekklesia.


Come ripeto da almeno 10 anni e forse altri fratelli da ancor più tempo, la congregazione (ekklesia) cristiana non deve ostacolare o sostituirsi a Cesare, lo Stato, o autorità superiori terrene, nel perseguire i reati nella comunità. In Australia stiamo pagando le conseguenza di queste direttive errate che ancora ci ostiniamo a difendere come organizzazione, ma che noi fratelli della resistenza internazionale non approviamo perchè non ragionevoli dal punto di vista biblico e dell'intelletto umano dotato di coscienza innata.


Video del caso Australia dimostra la non ragionevolezza dell'organizzazione e ci mette in cattiva luce come ekklesia
invitiamo a rivedere queste direttive non ragionevoli e non amorevoli






Reati violenti, furto, abusi e quant'altro non devono essere oggetto di confessione da parte della congregazione (ekklesia). Una torre di guardia in 5 parti, dovrebbe analizzare la cosa dal punto di vista biblico e dare direttiva in merito.

I fratelli vanno istruiti a servirsi delle autorità in casi di reati. La congregazione non deve essere usata per scopi giustizialisti, la congregazione non deve essere scambiata per un aula giudiziaria o investigativa dove si appurano fatti e reati. Questa è la competenza che Dio ha dato alle autorità superiori, terrene. Ha dato la spada a queste autorità, in modo che possano legittimamente punire i trasgressori con il carcere o con altri sistemi coercitivi.

Quando un fratello vuole ricevere aiuto spirituale dagli anziani, essi operano come rappresentanti della congregazione locale e non come giudici. Se il caso riguarda un reato competenza di Cesare, gli anziani devono informare immediatamente il fratello che deve accudire alle autorità secolari,  solo dopo aver fatto questo passo potrà ricevere aiuto spirituale o assistenza pastorale.

Andrebbe anche annunciato all'intera congregazione che da ora in avanti nessun reato sarà oggetto di opera pastorale preventiva nella nostra associazione spirituale, la fratellanza mondiale vuole ragionevolmente seguire la direttiva biblica di Romani capitolo 13. Il principio biblico in cui Dio ha imposto all'ekklesia di essere sottomessi alle autorità superiori terrene e cooperare con esse ragionevolmente e per il bene di tutti. 

Solo in un caso siamo tenuti a non ubbidire alle autorità terrene, quando esse vietano o ordinano di fare cose non lecite ad un cristiano, che contrastano la legge divina  per noi superiore alla legge terrena. Per fare un esempio se venisse ordinato, come è già accaduto in passato, di odiare una certa razza ( vedi il nazismo con gli ebrei) noi non ubbidiremo, mai e poi mai, a simili comandi di uomini malvagi. Anzi mostreremo ancora più amore al prossimo, senza mostrare alcuna animosità o fare rivoluzioni fisiche.

Certo che il corpo direttivo esamini, o venga a conoscenza, di questa proposta di riforma basata sui principi biblici, vi porgo i più affettuosi saluti

Dio ci e vi protegga dai cavalieri della fede e ci conduca al nuovo ordine mondiale di pace tanto sperato, basato sulle Scritture e sulle promesse Divine




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3 commenti:

  1. Neemia mission impossiblesabato, 04 luglio, 2020

    questa della confessione è una riforma importantissima e urgente. Basata su Romani capitolo 13 andrebbe esaminata , migliorata e approvata già nella prossima sessione del c.d. di mercoledì a Warwick. O quella dopo

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  2. A proposito di andare per vie legali tra cristiani il libro Rimanere nell'amore di Dio dice:
    In alcune situazioni può essere necessario procedere per vie legali, ad esempio in casi riguardanti divorzio, affidamento dei figli, alimenti, risarcimenti assicurativi, procedure fallimentari o testamenti. Se un cristiano percorre le vie legali per risolvere la questione nel modo più pacifico possibile, non va contro quanto consigliato da Paolo (1Corinti 6:1-8).
    Se è stato commesso un reato grave — come stupro, abuso su minori, aggressione, furto di una certa entità o omicidio — il cristiano che decide di sporgere denuncia non va contro quanto consigliato da Paolo.
    Il punto è che spesso gli anziani "dimenticano" le informazioni che già abbiamo a disposizione e per cattiva abitudine si tenta di mettere tutto a tacere per non recare biasimo sull'organizzazione.
    Per lo stesso motivo ci sono pastori convinti che il loro potere è sia spirituale che temporale, come se ci trovassimo ai tempi dell’antico Israele, una nazione a se stante con proprie leggi e ordinamento giuridico.
    I vari “patriarchi” moderni dovrebbero capire che i tempi biblici del Vecchio Testamento sono passati da un pezzo e che noi ci troviamo, come l’apostolo Paolo e altri cristiani del primo secolo, sotto l’autorità di Cesare. Geova oggi non ci ha dato la competenza e l’autorità di immischiarci in aspetti legali.
    Proprio come Paolo non sindacava sul diritto romano e le sue leggi, gli anziani moderni si concentrano sul benessere e sulla spiritualità della congregazione e dei singoli fratelli. Nel caso in cui venisse violato un principio biblico il fratello in oggetto va aiutato spiritualmente ma nessuno mai deve sostituirsi alla legge del paese in cui vive.
    Anche se abbiamo la Bibbia, l’esperienza pluriennale, ecc, finiamola di sentirci i grandi saggi detentori del sapere supremo. Questo atteggiamento farisaico ha fatto fin troppi danni tra i fratelli e ripenso a quando si diceva che il cristiano maturo non doveva rivolgersi allo psicologo, quando si entrava nelle questioni intime tra marito e moglie, o alla scelta del lavoro, se rivolgersi alle autorità (a proposito ricordo anni fa un corpo degli anziani che si indignò perché una sorella chiamò un centro dei diritti per le donne perché il marito, fratello anche lui, continuava a maltrattarla).
    Lo scandalo! La principale preoccupazione è salvare la faccia, essere sepolcri imbiancati belli di fuori ma con dentro ossa secche.
    La colpa è nostra, ricordo quando durante la predicazione ci vantavamo dicendo sempre: noi testimoni! Come se fossimo speciali e migliori degli altri, come se in mezzo a noi fossimo tutti santi e belli e qualcuno ci crede ancora. Menomale che internet e i vati mezzi di informazione hanno fatto luce su tanti scheletri negli armadi.
    Geova e verità basata sulla Bibbia sono una cosa cara di inestimabile valore ma badiamo bene sempre di non perdere l’equilibrio, è facile diventare come gli scribi e i farisei dei tempi di Gesù, regole regolette abitudini, pesanti fardelli che Geova non ha mai chiesto.
    Cingiamoci di umiltà e modestia di mente, qualità che ci aiuteranno ad andare avanti lungo il cammino che ha indicato Gesù, è lui che dobbiamo imitare.
    Riflettiamo sul nostro ruolo di pastori dando coraggio e conforto e lasciamo il podio, la preminenza e i titoli fuori dalla congregazione.
    A proposito il covid19 e la conseguente mancanza di scuole teocratiche e assemblee farà riflettere i vari manager e uomini da podio che quest’anno non avranno i loro minuti di gloria sotto i riflettori. Che Geova voglia dare una lezione?

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    1. La figlia di Ieftedomenica, 05 luglio, 2020

      Se veramente avevano timore di uno scandalo o di recare biasimo sul nome di Geova, credo che agendo così senza nè buon senso, nè discernimento hanno recato un danno ancora maggiore, infatti questa cattiva testimonianza avrà un Eco mediatico molto forte, Geova gliene chiederà conto.
      Hanno offeso Geova e le vittime e ancora non riescono a chiedere scusa e a fare un passo indietro ammettendo di aver sbagliato a gestire cose che non erano di loro competenza...Questo denota mancanza di umiltà...In Proverbi 16:18 Geova ha fatto scrivere che "l'orgoglio è prima del crollo e lo spirito superbo prima dell'inciampo"...
      Staremo a vedere...
      Quando si prenderanno le loro Responsabilità, come siamo tenuti a fare tutti?
      Non sono più difendibili, perchè ostinati, spero che Geova intervenga "disciplinando colui che ama".(Ebrei 12:6)
      Se ancora li ama...
      Un caro saluto a tutti i resilienti...

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