Disassociazione parte 2
Analizziamo il contesto delle scritture, alla base delle quali viene negato un saluto ad un conservo che viene disassociato.
Seconda lettera di Giovanni: l’apostolo è preoccupato per la presenza di “ molti ingannatori”. Ovvero chi?
“Persone che non riconoscono che Gesù Cristo è venuto nella carne. Ecco chi è l’ingannatore e l’anticristo.”
“State attenti a voi stessi…Chiunque va oltre e non rimane nell’insegnamento del Cristo non ha Dio.”
Che comportamento andava adottato con costoro?
“Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. Infatti chi gli rivolge un saluto si rende complice delle sue opere malvagie”.
Decontestualizzando tali versetti noi siamo giunti alla conclusione che chi ha fumato una sigaretta, è entrato in una discoteca, è stato debole ed ha accettato una trasfusione, ecc. vada ostracizzato, e gli vada negato un buongiorno o buonasera di educazione anche nelle scale.
Ma effettivamente, nel contesto della lettera, chi erano coloro dai quali Giovanni esortava a prendere le distanze ed in che circostanze?
Erano veri e propri apostati, i quali “non riconoscevano che Cristo era venuto nella carne”. Erano ingannatori che non rimanevano nell’insegnamento di Cristo.
Da una lettura storica del contesto, effettivamente tali individui avevano realmente l’abitudine di recarsi nelle case dei fratelli allo scopo di sovvertire la fede.
Ma cos’era in realtà che l’apostolo stava suggerendo di fare con costoro?
Il “non rivolgergli un saluto” va letto alla luce del contesto degli usi comuni e del benvenuto che all’epoca era in uso rivolgere agli ospiti che arrivavano presso la propria casa. Negli episodi della Bibbia si trovano diversi racconti nei quali il padrone di casa si esibisce varie formalità di benvenuto agli ospiti, (che oggi riterremmo esagerate, se rilette con gli occhi della nostra cultura) addirittura arrivando a dare una festa o un banchetto per gli ospiti.
Non a caso la “vecchia” traduzione del nuovo mondo con riferimenti traduce la frase non rivolgergli un saluto con “non rallegrarsi con essi”.
Come è ovvio, scambiarsi un buonasera di educazione in ascensore o sull’uscio non equivale a 2rallegrarsi" con qualcuno, azione che implica una più grande affinità ed intimità.
Si salutano ogni giorno (per mera cortesia) adulteri, fornicatori, ladri e persone di ogni sorta, senza per questo essere parte delle loro opere malvagie.
In parole povere l’apostolo stava semplicemente dicendo che se uno di questi apostati ingannatori si recava in visita presso la propria casa, la situazione era tale che non era il caso di riceverlo in casa e tantomeno di rivolgergli mille salamelecchi di benvenuto, come era costume nel luogo e nell’epoca, poiché questo avrebbe reso il padrone di casa ‘complice’ delle sue opere malvagie.
Il resto del “castello” (rifiutare il saluto di cortesia, rifiutare la telefonata, isolare e trattare da appestato ecc. chiunque abbia commesso una manchevolezza tale da essere giudicata
ostracizzante dai tre inquisitori) è farina del nostro sacco.
Ribadiamo e sottolineiamo il principio - poiché determinate per capire il punto - che, nel contesto della lettera, Giovanni sta trattando casi di GRAVE APOSTASIA.
Voice il 5 febbraio 2020 18:21
La prima parte del post al seguente link : parte 1
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Analizziamo il contesto delle scritture, alla base delle quali viene negato un saluto ad un conservo che viene disassociato.
Seconda lettera di Giovanni: l’apostolo è preoccupato per la presenza di “ molti ingannatori”. Ovvero chi?
“Persone che non riconoscono che Gesù Cristo è venuto nella carne. Ecco chi è l’ingannatore e l’anticristo.”
“State attenti a voi stessi…Chiunque va oltre e non rimane nell’insegnamento del Cristo non ha Dio.”
Che comportamento andava adottato con costoro?
“Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. Infatti chi gli rivolge un saluto si rende complice delle sue opere malvagie”.
Decontestualizzando tali versetti noi siamo giunti alla conclusione che chi ha fumato una sigaretta, è entrato in una discoteca, è stato debole ed ha accettato una trasfusione, ecc. vada ostracizzato, e gli vada negato un buongiorno o buonasera di educazione anche nelle scale.
Ma effettivamente, nel contesto della lettera, chi erano coloro dai quali Giovanni esortava a prendere le distanze ed in che circostanze?
Erano veri e propri apostati, i quali “non riconoscevano che Cristo era venuto nella carne”. Erano ingannatori che non rimanevano nell’insegnamento di Cristo.
Da una lettura storica del contesto, effettivamente tali individui avevano realmente l’abitudine di recarsi nelle case dei fratelli allo scopo di sovvertire la fede.
Ma cos’era in realtà che l’apostolo stava suggerendo di fare con costoro?
Il “non rivolgergli un saluto” va letto alla luce del contesto degli usi comuni e del benvenuto che all’epoca era in uso rivolgere agli ospiti che arrivavano presso la propria casa. Negli episodi della Bibbia si trovano diversi racconti nei quali il padrone di casa si esibisce varie formalità di benvenuto agli ospiti, (che oggi riterremmo esagerate, se rilette con gli occhi della nostra cultura) addirittura arrivando a dare una festa o un banchetto per gli ospiti.
Non a caso la “vecchia” traduzione del nuovo mondo con riferimenti traduce la frase non rivolgergli un saluto con “non rallegrarsi con essi”.
Come è ovvio, scambiarsi un buonasera di educazione in ascensore o sull’uscio non equivale a 2rallegrarsi" con qualcuno, azione che implica una più grande affinità ed intimità.
Si salutano ogni giorno (per mera cortesia) adulteri, fornicatori, ladri e persone di ogni sorta, senza per questo essere parte delle loro opere malvagie.
In parole povere l’apostolo stava semplicemente dicendo che se uno di questi apostati ingannatori si recava in visita presso la propria casa, la situazione era tale che non era il caso di riceverlo in casa e tantomeno di rivolgergli mille salamelecchi di benvenuto, come era costume nel luogo e nell’epoca, poiché questo avrebbe reso il padrone di casa ‘complice’ delle sue opere malvagie.
Il resto del “castello” (rifiutare il saluto di cortesia, rifiutare la telefonata, isolare e trattare da appestato ecc. chiunque abbia commesso una manchevolezza tale da essere giudicata
ostracizzante dai tre inquisitori) è farina del nostro sacco.
Ribadiamo e sottolineiamo il principio - poiché determinate per capire il punto - che, nel contesto della lettera, Giovanni sta trattando casi di GRAVE APOSTASIA.
Voice il 5 febbraio 2020 18:21
La prima parte del post al seguente link : parte 1
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Questo post è tutto, basterebbe da solo per chiedere conto della fondatezza del comportamento ostracizzante verso i disassociati, oltre all'evidenza empirica del fatto che esistono diversi livelli di gravità.
RispondiEliminaSono anni che mi interrogo, e non ho mai trovato fondatezza scritturale per questo atteggiamento.
Basterebbe da solo per riformare questa prassi.
Cyrano
e poi ci sono Anziani che usurpando del loro ruolo (si perchè gli A non sono autorizzati a parlare come e quando vogliono con i disassociati) parlano regolarmente con i disassociati "amici", più volte al'anno e manifestando un atteggiamento confidenziale con loro che è molto diverso dall'essere rispettosi a avvicinabili!!
RispondiEliminaMa loro possono....